ECCO IL CENSIMENTO AIFI: IN ITALIA 65MILA FISIOTERAPISTI

SECONDO ALMALAUREA 9 SU 10 TROVANO LAVORO ENTRO UN ANNO

ROMA – Quanti sono i fisioterapisti in Italia? A fare la conta ci ha pensato AIFI, l’Associazione italiana Fisioterapisti: la stima ottenuta, grazie alla ricerca sui dati a disposizione, e’ di 64.866 professionisti ed e’ contenuta nel ‘Modello previsionale 2015-2035’ primo passo necessario a determinare il fabbisogno formativo per l’anno accademico 2017-2018.

Il congresso è stato aperto dal videomessaggio dall’on. Vito De Filippo Sottosegretario all’istruzione

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[learn_more caption=”DE FILIPPO AD AIFI: LAUREA FISIOTERAPIA NON PUO’ ESAURIRSI IN CORSO TRIENNALE “PREVEDERE SBOCCHI FORMATIVI AVANZATI E SPECIALISTICI”] ROMA – “Rivedere l’attuale corso di laurea magistrale in ‘Scienze delle professioni della riabilitazione’, sinora trasversale a tutta l’area della riabilitazione e comprendente otto profili, spendibile solo per attivita’ gestionali e didattiche”. A dirlo e’ il sottosegretario all’Istruzione, Vito De Filippo, in un messaggio inviato in occasione della conferenza stampa organizzata dall’AIFI all’hotel Nazionale di Roma, dal titolo ‘Fisioterapisti – I numeri di una grande realta”, in cui e’ stato presentato il primo censimento dei professionisti realizzato dall’Associazione. Sono infatti 64.866 i fisioterapisti oggi in Italia, una stima contenuta nel ‘Modello previsionale 2015-2035′ primo passo necessario a determinare il fabbisogno formativo per l’anno accademico 2017-2018. Per il sottosegretario, che si definisce “sensibile” a queste tematiche, “andrebbero invece previsti sbocchi formativi avanzati e specialistici professionali, come e’ gia’ realta’ in altri Stati: da anni l’AIFI propone epersegue un percorso di Laurea magistrale a ciclo unico che trova fondamento nella complessità dell’intervento professionale del fisioterapista che- sottolinea- non può esaurirsi nella sola formazione del corso di laurea triennale. La successiva formazione nell’ipotetico corso di laurea magistrale riguardera’ il completamento scientifico e culturale per consentire una collaborazione sempre migliore tra il fisioterapista, i medici delle diverse specialita’ e tutti gli altri professionisti che operano per il bene e la salute della persona”.[/learn_more]

I numeri di questa grande realtà sono stati presentati in una conferenza stampa a Roma, che ha visto, accanto al presidente dell’AIFI, Mauro Tavarnelli, e ai responsabili della Formazione di Base e della Formazione universitaria, Rosario Fiolo e Roberto Marcovich, la partecipazione di importanti rappresentanti del ministero della Salute e dell’Istruzione, e di parlamentari di vari schieramenti:
Franco Cardiello (FI), Luigi D’Ambrosio Lettieri (Conservatori e Riformisti) e Luigi Gaetti (M5S).

VIDEO INTERVISTA Franco Cardiello

https://youtu.be/jr9tTVb1-60

[learn_more caption=”CARDIELLO (FI): BENE NUMERI AIFI, MIO IMPEGNO PER LAUREA 5 ANNI “INIZIATIVA GIÀ DAI PROSSIMI GIORNI PER DDL IN TEMPI VELOCI”] ROMA – La cifra di 65mila fisioterapisti presenti attualmente in Italia rappresenta “un numero importante: ci sono migliaia di giovani che si sono laureati in Fisioterapia negli ultimi anni e sono in attesa di una occupazione”. Per questo “portare da tre a cinque anni la durata del corso di laurea relativo vuol dire specializzare maggiormente la ‘manodopera’ in campo sanitario, di cui c’e’ molto bisogno”. A dirlo e’ il senatore di Forza Italia, Franco Cardiello, presente questa mattina alla conferenza stampa organizzata dall’AIFI all’hotel Nazionale di Roma, dal titolo ‘Fisioterapisti – I numeri di una grande realta”, in cui e’ stato presentato il primo censimento dei professionisti realizzato dall’Associazione. Sono infatti 64.866 i fisioterapisti oggi in Italia, una stima contenuta nel ‘Modello previsionale 2015-2035′, il primo passo necessario a determinare il fabbisogno formativo per l’anno accademico 2017-2018. Su questo fronte Cardiello ha assicurato all’Associazione italiana fisioterapisti il proprio impegno “gia’ a partire nei prossimi giorni” per presentare “un disegno di legge apposito per arrivare alla creazione di una laurea quinquennale in tempi veloci”. Il senatore, primo firmatario di un disegno di legge che inasprisce le pene per le situazioni di esercizio abusivo delle professioni sanitarie, ha insistito quindi sulla necessita’ di “istituire gli ordini professionali per queste professioni come la fisioterapia”. Per contrastare l’abusivismo, ha concluso Cardiello, “sarebbe anche utile chiedere agli enti locali di tenere sotto controllo le situazioni irregolari grazie alla loro presenza e ai contatti stretti sul territorio, e con le loro possibilità in materia sanitaria arrivare anche alla chiusura degli studi professionali irregolari”.[/learn_more]

VIDEO INTERVISTA Luigi Gaetti

https://youtu.be/EQcyYdow438

[learn_more caption=”SANITÀ. GAETTI (M5S) AD AIFI: PROFESSIONI SANITARIE SEGUANO REGOLE ‘SÌ A ORDINE, MA SENZA RIGIDITÀ: SERVE REGOLAMENTAZIONE MODERNA”] ROMA – “Tutte le professioni sanitarie devono seguire i dettami del disegno di legge Lorenzin: non vogliamo creare figli e figliastri, approvando delle professioni in deroga ed escludendone altre. Si tratta di un mondo in grande movimento, l’importante e’ che tutti seguano le stesse regole”. A dirlo e’ il senatore del Movimento 5 Stelle, Luigi Gaetti, in occasione della conferenza stampa organizzata dall’AIFI all’hotel Nazionale di Roma, dal titolo ‘Fisioterapisti – I numeri di una grande realtà’, in cui e’ stato presentato il primo censimento dei professionisti realizzato dall’Associazione. Sono infatti 64.866 i fisioterapisti oggi in Italia, una stima contenuta nel ‘Modello previsionale 2015-2035′ primo passo necessario a determinare il fabbisogno formativo per l’anno accademico 2017-2018. Riguardo all’istituzione di un Ordine professionale, se questi organismi “si sviluppano con una struttura leggera e funzionale che sviluppa la partecipazione, sono d’accordo- ha spiegato Gaetti- ma in generale li trovo un po’ rigidi. Ben venga comunque la regolamentazione per ogni professione, che credo sia un diritto: l’importante e’ che siano messe tutte nelle stesse condizioni di esprimere le proprie attitudini”.[/learn_more]

 

Sono poi intervenuti anche Gianluca Mezzadri, coordinatore nazionale per le Professioni sanitarie della FP Cgil,

VIDEO INTERVISTA – Gianluca Mezzadri

https://youtu.be/oiaDUIBzruw

e Sabrina Nardi, vice coordinatore nazionale di Cittadinanzattiva-Tdm.

VIDEO INTERVISTA – Sabrina Nardi

https://youtu.be/s6WgVayA48U

Non sono state poche le difficolta’ incontrate nel seguire il modello proposto dal Ministero della Salute per la cronica assenza di quello che permetterebbe di avere dati certi in materia di censimento: l’Ordine professionale. Le banche dati disponibili infatti non sono esaustive, ma collegando i dati forniti dal CoGeAPS, quelli dell’ISTAT e l’indagine svolta in proprio da AIFI, si e’ giunti a un dato complessivo condiviso con il Ministero.
Il censimento realizzato da AIFI e’ ancora in fase di sviluppo per individuare il numero preciso di fisioterapisti formati da tutti gli enti previsti dai precedenti e attuali livelli, sia regionali che universitari. L’assenza di un Ordine professionale impedisce pero’ di conoscere il reale numero di coloro che, pur essendo in possesso di un titolo abilitante, esercitino realmente la professione, la loro eta’ e quindi la data presunta di pensionamento, altro elemento necessario per una previsione formativa precisa. E ci sono invece buone notizie per la ricerca del lavoro: i dati a disposizione sono quelli di Almalaurea e riportano un tasso di occupazione di quasi il 90% entro un anno. Anche l’ISTAT li colloca in testa alle professioni piu’ richieste.

VIDEO INTERVISTA – Roberto Marcovich

https://youtu.be/NMTxHrspvb8
Siamo all’inizio di questo lavoro, ma almeno abbiamo dei dati di partenza su cui costruire il percorso futuro che dovra’ vederci impegnati, soprattutto, a definire il rapporto ‘ideale’ tra fisioterapisti e popolazione. Dai dati attuali, il rapporto tra fisioterapisti e popolazione e’ di 97 per 100.000 abitanti, secondo i dati ISTAT, mentre e’ leggermente piu’ alto dai dati ricavati dalla indagine AIFI attestandosi su 107 per 100.000. Questo rapporto, cosi’ come indicato dal Ministero della Salute deve tenere conto di due fattori fondamentali: l’evoluzione della domanda di salute dei cittadini e i Modelli Organizzativi approntati per risolverli. Intanto Eurostat ci colloca al decimo posto in Europa, con i Paesi piu’ avanzati che ci precedono presentando un rapporto variabile da 104 a 247 fisioterapisti per 100mila abitanti.
Dunque per definire il giusto rapporto nel prossimo futuro, andra’ considerata anche la domanda di salute della popolazione. I cittadini, infatti, invecchiano sempre di piu’ e presentano problematiche legate a disabilita’, non autosufficienza, cronicita’, ma il fisioterapista riveste un ruolo fondamentale non solo nella cura, nella riabilitazione e nella palli azione ma anche nella prevenzione delle patologie, dando importanza alla pratica di stili di vita sani e corretti con esercizi attivi. Su questi temi occorrera’ continuare ed intensificare il confronto con il Ministero della Salute ma anche con quello dell’Universita’, mentre a livello locale gli interlocutori sono gli Assessorati alla Salute e le Universita’. Per avere dati certi, e’ fondamentale e indispensabile in ogni caso, avere un Ordine come strumento di governo delle professioni sanitarie: tesi che AIFI sostiene da tempo.

“Questo numero non esisteva, ma esistevano dei dati su cui ognuno poteva dire la sua all’interno del calderone. Finalmente abbiamo fatto chiarezza per riuscire a capire quali sono le carenze nel settore e migliorare cosi’ i servizi ai cittadini” ha detto il presidente dell’AIFI, Mauro Tavarnelli.

VIDEO INTERVISTA – Mauro Tavarnelli

https://youtu.be/34fQZN7f834

“Le carenze registrate nei numeri sono importanti- ha aggiunto – soprattutto perche’ manca l’obbligo di iscrizione non esistendo un Ordine professionale”. Su questo versante, l’auspicio e’ che il ddl Lorenzin vada “in porto entro questa legislatura per avere in futuro la certezza dei dati”. Dati che andranno quindi “raffinati” per avere un ‘identikit’ del professionista. “Dobbiamo cioe’ entrare nel dettaglio capendo quanti dei circa 65mila fisioterapisti sono uomini o donne, quanti veramente esercitano dopo la formazione e anche quanti sono vicini al pensionamento. Infatti- ha concluso Tavarnelli- se si vuole
programmare veramente il numero dei fisioterapisti necessari a garantire la salute dei cittadini, bisogna contare quanti da qui a poco tempo smetteranno di lavorare. Ci aspetta un impegno importante, con la speranza che arrivi un Ordine a fornire dati certi”.

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