Editoriale Fisioterapisti n.70

 

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Nessuna esitazione nell’iscriversi all’Ordine


Dopo decenni di lotte e di immani energie spese per l’istituzione dell’Ordine professionale ora che lo abbiamo ottenuto stiamo assistendo ad uno strano fenomeno che, sinceramente, non mi aspettavo proprio accadesse.
Ci sono infatti colleghi, e non solo nella nostra professione, che sui social o nelle interlocuzioni che quotidianamente come dirigenti abbiamo con associati e non, nelle miriadi di iniziative scientifiche
e divulgative che l’associazione mette in campo quotidianamente, stanno dimostrando una certa resistenza ad iscriversi subito all’Ordine dei TSRM e PSRTP (tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione).
La motivazione che ci viene data è apparentemente tutt’altro che censurabile: “ma vi pare giusto che io adesso devo pagare l’iscrizione all’Ordine per il 2018 considerando che mancano appena 3 mesi alla fine dell’anno?”
Nulla da eccepire, se non fosse però vero e da tempo conosciuto che la Legge 11 gennaio 2018, n.3, cosiddetta “legge Lorenzin”, entrata in vigore il 15 febbraio di quest’anno, quindi ben 10 mesi fa, al
comma 2 dell’articolo 5 enuncia in modo chiaro che “per l’esercizio di ciascuna delle professioni sanitarie, in qualunque forma giuridica svolto, è necessaria l’iscrizione al rispettivo albo”, come chiarito anche dal Ministero della Salute in una nota del 18/10/2018 indirizzata alla
Federazione Nazionale degli Ordini dei TSRM e delle PSTRP.
Quindi l’iscrizione all’albo dei fisioterapisti ed all’Ordine dei TSRM e PSRTP è fattore non derogabile per poter esercitare la professione del fisioterapista e d’altronde questo era il risultato che ci aspettavamo e volevamo da sempre per combattere realmente la piaga dell’abusivismo!
Certo, si potrà dire che la reale possibilità di accedere al portale dell’ordine pernpoter espletare le pratiche di iscrizione è iniziata realmente dal primo luglio, ma ciò è accaduto in quanto sono stati necessari tempi tecnici per permettere alle diverse 19 professioni sanitarie che afferiscono all’ordine multi professionale di poter utilizzare una piattaforma adeguata alle loro diverse specificità,
fatta di centinaia di titoli abilitanti dei più diversi e mai sistematicamente rendicontati nel passato neanche dagli organi ministeriali preposti.
E comunque anche dall’apertura della possibilità di iscriversi sono passati altri 3 mesi ed il vincolo di legge di iscrizione per poter esercitare la professione non è cambiato. È chiaro che a tutti noi farebbe comodo tenere in tasca i soldi della tassa d’iscrizione del 2018, perché solo di questa si parla in quanto tassa di concessione governativa, marca da bollo e diritti di segreteria sono un esborso una tantum che comunque prima o poi va affrontato.
Quella che di fatto rappresenta una vera e propria rivoluzione copernicana nel nostro essere professionisti sanitari può essere rimandata per una comprensibile ma veramente limitante rivendicazione economica? Badate bene, e lo ripeto ancora per non essere frainteso, è assolutamente comprensibile che, in particolare
in piena crisi economica, sia pesante un esborso di denaro, ma da qui a rimandare di un anno il pieno ingresso a regime del processo di istituzione di albo e Ordine è veramente paradossale.

Se vogliamo veramente cambiare il futuro della nostra professione dobbiamo iscriverci subito all’Ordine e partecipare attivamente alla sua realizzazione ed a quella dell’albo dei fisioterapisti, che al momento in cui supererà le cinquantamila unità potrà richiedere al Ministero della salute l’istituzione di un proprio Ordine.

A noi la scelta.

Mauro Tavarnelli

 

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