Gentile Direttore,
l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’osteopatia e la chiropratica, così come l’agopuntura, la medicina tradizionale cinese, la medicina ayurvedica ed altre, “Medicine Tradizionali (MT)”, meglio note in ambito europeo, come Medicine Non Convenzionali (MNC) o Medicine Complementari e Alternative (MCA). Nel 2010 l’OMS ha pubblicato una serie di documenti che indicano dei punti di riferimento (Benchmarks) per la formazione in Medicina Non Convenzionale, ma in nessuno dei nove documenti, inclusi quelli relativi all’osteopatia e chiropratica, si suggerisce l’istituzione della relativa professione sanitaria, ove mancante. Indicazioni in tal senso da parte dell’OMS, infatti, costituirebbero un limite all’autonomia legislativa dei Paesi Membri e non sarebbero in linea con l’attuale situazione internazionale, che vede le Medicine Non Convenzionali rappresentate in relative professioni sanitarie in rarissimi casi. Nel documento dell’OMS1, inoltre, non viene citato il termine osteopata (osteopath), ma si utilizza il termine “osteopathic practitioner”, cioè chi pratica l’osteopatia, una persona esperta in tale settore.
In Europa, per esempio, l’osteopatia viene riconosciuta come professione sanitaria autonoma solamente in 3 Paesi su 28: Regno Unito, Portogallo e Francia (solo da alcuni anni), mentre in Belgio è stata approvata una legge nel 1999, alla quale non sono più seguiti decreti attuativi. Negli Stati Uniti, Nazione in cui è nata l’osteopatia, contrariamente a quello che viene frequentemente affermato, l’osteopatia non è affatto riconosciuta come professione sanitaria autonoma, bensì esiste solamente la figura dal Medico Osteopatico (osteopathic physician), che ottiene una laurea in Medicina Osteopatica – Doctor of Osteopathic Medicine (D.O.), equivalente alla laurea in Medicina – Doctor of Medicine (M.D.), dalla quale si differenzia per la presenza di circa 300 ore di filosofia e tecniche osteopatiche. Il Medico Osteopatico americano, infatti, contrariamente all’osteopata “in stile europeo”, è riconosciuto e può esercitare medicina e tecniche osteopatiche in oltre 65 Paesi al mondo, inclusa l’Italia, in quanto Medico (Mappa Internazionale del Diritto alla Pratica Professionale2 – American Osteopathic Association).
Negli altri Paesi europei osteopatia e chiropratica vengono praticate dalle esistenti professioni sanitarie, oppure non sono specificatamente normate, come nel nostro Paese, in cui però, il Ministero della Salute si è già pronunciato, dichiarando l’osteopatia attività sanitaria, ed in quanto tale, praticabile solo da personale sanitario3.
I piani strategici dell’OMS relativi alle MNC suggeriscono ai Paesi Membri di integrare la pratica delle MNC nei propri sistemi sanitari, sviluppando ed implementando politiche e programmi nazionali relativi a tali pratiche, promuovendo la loro sicurezza, efficacia e la qualità. Dal 1999 al 2012 il numero di Paesi che ha adottato politiche regionali e nazionali relative alle MNC è passato da 25 a 69, ma le modalità di integrazione ed i contenuti di tali politiche possono essere molto diverse tra i vari Stati. L’Italia ha integrato l’agopuntura nel Sistema Sanitario Nazionale, affidandone la pratica esclusiva al Medico, mentre in altri Paesi, viene comunemente praticata anche dai fisioterapisti, i quali, nel 1999, hanno costituito l’International Acupuncture Association of Physical Therapists (IAAPT), sottogruppo specialistico della World Confederation for Physical Therapy (WCPT), associazione mondiale di fisioterapisti riconosciuta dall’OMS. L’OMS, quindi, non entra nel merito di come le MNC vengano integrate nei sistemi sanitari nazionali, ma fornisce delle indicazioni generiche sui requisiti minimi dei percorsi formativi necessari per praticare tali discipline.
L’integrazione delle MNC nei sistemi sanitari secondo criteri di sicurezza, efficacia e qualità, può avvenire solamente tramite una rigorosa ricerca scientifica, che attesti plausibilità e validità dei principi, e relativa efficacia in relazione agli effetti avversi delle MNC, che frequentemente hanno basi scientifiche insufficienti per essere raccomandate. Diverse revisioni sistematiche4,5,6,7,8 indicano l’assenza di evidenze di buona qualità che documentino l’efficacia di tecniche osteopatiche nel trattamento di molte patologie per le quali comunemente si ritiene che esse siano utili: tra queste l’asma, i dolori mestruali, i dolori da coliche e da otite media nei neonati, i problemi temporomandibolari e le scoliosi. Viceversa, sembra che ci siano evidenze di buona qualità che tecniche di terapia manuale siano un trattamento efficace per la lombalgia persistente9. Queste informazioni sono disponibili al pubblico, sul sito del sistema sanitario nazionale inglese10.
Anche relativamente alla chiropratica, diverse revisioni e pubblicazioni mostrano insufficienti evidenze scientifiche per raccomandarne l’utilizzo11,12,13,14,15,16,17
La maggior parte della ricerca scientifica relativa alle tecniche utilizzate in osteopatia e chiropratica tende a focalizzarsi su “tecniche manuali generali”, come le manipolazioni vertebrali, che vengono però effettuate anche da fisioterapisti e medici, e dimostrarne la relativa efficacia terapeutica non è sufficiente per giustificare la validità dei principi.
Il sottogruppo specialistico in Terapia Manuale della WCPT, l’International Federation of Orthopaedic Manipulative Physical Therapists (IFOMPT – www.ifompt.com) prevede, infatti, nei propri standard formativi internazionali, l’insegnamento di alcune tecniche osteopatiche, ma sempre in riferimento alle migliori evidenze di efficacia disponibili. Il Gruppo di Terapia Manuale, Full Member dell’IFOMPT dal 2004, deve quindi garantire che questa integrazione nei percorsi formativi in Terapia Manuale in Italia, segua il rigore scientifico, e promuove la ricerca per una continua valutazione dell’efficacia, affidabilità e riproducibilità delle tecniche manuali proposte.
L’osteopatia, le tecniche osteopatiche, la chiropratica e le altre MNC, quindi, per essere integrate nel sistema sanitario nazionale, garantendo la tutela della salute della popolazione, devono accettare di essere valutate secondo i criteri dell’Evidence Based Medicine e produrre ricerca scientifica di elevata qualità, invece di cercare un riconoscimento legale tramite il consenso della popolazione o il supporto dei media o social network. Sono necessari ulteriori studi di buona qualità metodologica per valutare la plausibilità e l’efficacia delle MNC e le professioni sanitarie adeguatamente formate in tali ambiti, possiedono anche le competenze di medicina convenzionale metodologia della ricerca, per elaborare ulteriori studi e verificare l’appropriatezza dell’impiego di tali medicine.
La nostra associazione, come tante altre di professionisti sanitari, è aperta al confronto e all’elaborazione di strategie comuni per l’integrazione e la regolamentazione delle MNC in Italia, e anche all’eventuale istituzione di nuove professioni sanitarie, ma per la tutela dei pazienti, questo deve avvenire rispettando il rigore scientifico e la normativa vigente (legge 43/2006) che prevede che l’individuazione di una nuova professione sanitaria sia subordinata ad un parere tecnico-scientifico, espresso da apposite commissioni, operanti nell’ambito del Consiglio superiore di sanità, di volta in volta nominate dal Ministero della salute, alle quali partecipano esperti designati dal Ministero della salute e dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e i rappresentanti degli ordini delle professioni di cui all’articolo 1, comma 1 (art.5)18.
La tutela del paziente prima di tutto.
Davide B.Albertoni
Presidente Nazionale del Gruppo di Terapia Manuale – AIFI
Full Member of IFOMPT – Subgroup of WCPT
Bibliografia
1. Benchmarks for training in osteopathy, WHO, 2010.
2. American Osteopathic Association (AOA) – International Practice Rights Maphttp://www.osteopathic.org/inside-aoa/development/international-osteopathic-medicine/Pages/international-practice-rights-map.aspx
3. Camera dei Deputati – Bollettino delle giunte e delle commissioni parlamentari – Affari sociali (XII) Risposta – Allegato 2 – 5-01832 Interrogazione Parlamentare Binetti: Profilo professionale dell’osteopata e del chiropratico. 12 marzo 2014
4. Posadzki P, Lee MS, Ernst E. Osteopathic manipulative treatment for pediatric conditions: a systematic review. Pediatrics. 2013 Jul;132(1):140-52.
5. Jäkel A, von Hauenschild P. Therapeutic effects of cranial osteopathic manipulative medicine: a systematic review. J Am Osteopath Assoc. 2011 Dec;111(12):685-93
6. Green C, Martin CW, Bassett K, Kazanjian A. A systematic review of craniosacral therapy: biological plausibility, assessment reliability and clinical effectiveness. Complement Ther Med. 1999 Dec;7(4):201-7.
7. Hondras MA et al. Manual therapy for asthma. Cochrane Database of Systematic Reviews 2005. Issue 2. Art No. CD001002.
8. Proctor ML et al. Spinal manipulation for primary and secondary dysmenorrhea. Cochrane Database of Systematic Reviews 2006, Issue 3. Art No. CD002119.
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10. NHS Direct. Available at: http://www.nhs.uk/Conditions/Osteopathy/Pages/Evidence.aspx
11. Goto V, Frange C, Andersen ML, Júnior JM, Tufik S, Hachul H. Chiropractic intervention in the treatment of postmenopausal climacteric symptoms and insomnia: A review. Maturitas. 2014 May;78(1):3-7.
12. Close C, Sinclair M, Liddle SD, Madden E, McCullough JE, Hughes C. A systematic review investigating the effectiveness of Complementary and Alternative Medicine (CAM) for the management of low back and/or pelvic pain (LBPP) in pregnancy. J Adv Nurs. 2014 Aug;70(8):1702-16.
13. Poder TG, Lemieux R. How effective are spiritual care and body manipulation therapies in pediatric oncology? A systematic review of the literature. Glob J Health Sci. 2013 Dec 10;6(2):112-27.
14. Rheumatology (Oxford). 2012 Dec;51(12):2224-33. doi: 10.1093/rheumatology/kes200. Epub 2012 Aug 25.
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17. Ernst E. Chiropractic: a critical evaluation. J Pain Symptom Manage. 2008 May;35(5):544-62.
18. Legge 1 febbraio 2006, n. 43 “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 40 del 17 febbraio 2006
Fonte: http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=24705