I “What’s Up” di Scienza Riabilitativa 22.3

Online l'ultimo numero di Scienza Riabilitativa. Sempre in evidenza gli ultimi numeri mentre nella sezione archivio troverete la raccolta suddivisa per anno dal 2005 in poi. L'accesso alle riviste nel formato PDF è riservato ai soci A.I.FI.

 

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Direttore Responsabile: Mauro Tavarnelli

Editor: Aldo Ciuro

Assistant Editor: Davide Bruno Albertoni; Claudio Ciavatta

Associate Editors: Alessandro Chiarotto; Alessio Signori; Andrea Tettamanti; Andrea Turolla; Antonio Poser; Carla Vanti; Donatella Valente; Elisa Pelosin; Francesco Serafini; Giulia Guidi; Giuseppe Plebani; Lucia Bertozzi; Marco Baccini; Marco Testa; Matteo Paci; Michela Bozzolan; Michele Romano; Michele Spinosa; Oscar Casonato; Roberto Gatti; Roberto Meroni; Silvano Ferrari; Silvia Bielli; Silvia Gianola; Stefania Costi; Tiziana Nava

 

Cari colleghi,
torna l’appuntamento dei “What’s Up” con i contenuti del fascicolo di fine estate 2020 di Scienza Riabilitativa, il 22.3.
Nel primo articolo del collega Peresson A et Al gli autori hanno cercato di comprendere l’utilità dei test provocativi nel processo valutativo della radicolopatia cervicale, eseguendo una meta-review della letteratura pubblicata negli ultimi dieci anni sulle principali banche dati. Dai risultati di tale ricerca, nonostante si siano potuti basare su un esiguo numero di fonti per lo più di qualità metodologica medio-bassa, sono state tratte delle conclusioni facilmente spendibili nella pratica clinica quotidiana per un problema altamente diffuso tra i disordini muscolo-scheletrici di gestione fisioterapica. E’ emerso infatti come sia consigliabile, anche per questa condizione clinica, ottimizzare la validità statistica di alcuni test eseguendoli in cluster che prevedano prima la somministrazione di quelli altamente sensibili (adatti a fare rule-out) e poi di quelli più specifici (adatti per fare rule-in). Nell’articolo i singoli test vengono analizzati e discussi in riferimento alle rispettive fonti bibliografiche, apprezzandone l’utilità che questi ricoprono all’interno dell’iter diagnostico per la radicolopatia cervicale, che dovrebbe sempre proseguire con l’esecuzione di un accurato esame obiettivo neurologico. Per saperne di più non vi resta che leggere il full text…
Il secondo articolo della Collega Sarno C et Al è il report del processo di traduzione e validazione della Pediatric Evaluation of Disability Inventory- Computer Adaptive Test1 (PEDICAT) una scala di valutazione funzionale per bambini/ragazzi, con ogni tipo di diagnosi, suddivisa in quattro Domini: Attività Quotidiane, Mobilità, Sociale/Cognitivo, Responsabilità. Il percorso, caratterizzato da una metodica complessa e ben codificata, è durato 5 anni e ha portato alla creazione di uno strumento chiaro dal punto di vista linguistico e semantico, culturalmente adeguato alla popolazione di target italiana e ha dimostrato di possedere un’eccellente validità di contenuto. La versione italiana della PEDICAT permetterà di avere un linguaggio comune tra le famiglie ed i diversi professionisti, anche non sanitari e di programmare e verificare dei programmi riabilitativi specifici sul bambino/ragazzo con una ricaduta positiva sia in ambito prettamente clinico che di ricerca. Buona lettura.
Il terzo articolo, a cura della collega Monica Erbesato, è un commentary del paper “Pre-surgery beliefs about pain and surgery as predictors of acute and chronic post- surgical pain: A prospective cohort study”. Si tratta di uno studio longitudinale di coorte del 2018 che indaga le credenze e le convinzioni in merito al dolore post-chirurgico e la chirurgia stessa come possibili predittori di dolore, acuto e cronico, conseguente l’intervento chirurgico. Spesso i pazienti sperimentano intensità elevate di dolore immediatamente dopo l’operazione e si stima che dal 10 al 50% delle persone, in base alla tipologia di intervento, sperimenti dolore fino a tre mesi dopo l’intervento. Questi dati ci suggeriscono che probabilmente la gestione del dolore, sia acuto che cronico, dopo un intervento chirurgico è lontano dall’essere efficace nonostante le evidenze scientifiche siano aumentate in questo settore. L’obiettivo degli autori è indagare quali credenze e quali convinzioni impattano sul dolore acuto e cronico post-chirurgico. Parallelamente, l’obiettivo del commentary è valutare criticamente il paper concentrandosi sulle implicazioni pratiche, utili per il clinico, che ne derivano. Certamente una lettura stimolante.

Come sempre un grazie di cuore a tutto il Board di Scienza Riabilitativa e ai colleghi che scelgono di condividere i risultati del loro lavoro sulla nostra Rivista contribuendo alla crescita professionale di tutti.

Buon lavoro a tutti.

Aldo Ciuro

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