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Proprio mentre stavamo per andare in stampa è arrivata la bellissima e tanto agognata notizia della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n. 175 del 14-7-2020) del Decreto 4 giugno 2020 del Ministero della salute che regolamenta la composizione delle Commissioni di albo all’interno della Federazione nazionale del nostro ordine. È scontato che sia una notizia bellissima perché permette finalmente di chiudere la fase di attuazione della Legge 3-2018 (cosiddetta Legge Lorenzin), cioè di avere l’elezione dell’organo nazionale di governo della professione, con tutti i limiti che comunque la legge porta con sé di reale “autonomia” di gestione di una professione all’interno di un ordine multiprofessionale, soprattutto dal punto di vista economico. Così come agognata perché ci sono voluti 2 anni per averlo; qualcuno dice che è stato un “normale tempo tecnico”, ma di certo il nostro Paese non brilla mai per tempestività nelle regolamentazioni attuative delle leggi, con tutto quanto comporta ogni volta dover gestire una “vacatio legis” per troppo tempo.
Come Presidente dell’A.I.FI. mi permetto però di considerare la pubblicazione del decreto in questione una ancora più bella ed importante notizia perché permette una volta per sempre di chiarire gli ambiti di intervento dei diversi livelli rappresentativi e aggregativi della professione. Il raggio d’azione delle Commissioni d’Albo a livello territoriale e della Commissione d’Albo (CdA) Nazionale erano già ben declarate dalla norma che qui per motivi di spazio, e me ne scuso, può essere sintetizzato nell’assumere, nel rispetto dell’integrità funzionale dell’Ordine, la rappresentanza esponenziale della professione. L’ambito di intervento di una Associazione Tecnico Scientifica quale è oggi A.I.FI. (anzi invito tutti a chiamarla Società Scientifica come viene definita ognuna di quelle mediche, in modo da contribuire a divulgare la cultura della parità anche terminologica di tutte le professioni sanitarie) è parimenti ben indicato dalla Legge 24/2017 (cosiddetta Legge Gelli-Bianco), nell’elaborazione delle linee guida alle cui raccomandazioni gli esercenti le professioni sanitarie devono attenersi nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie.
La vera sfida che ci attende come professionisti sanitari è il mettere a disposizione queste specificità complementari in un unico grande ed ambizioso progetto: dare un contributo reale nel migliorare la fisioterapia, la riabilitazione e più in generale il Sistema Salute del nostro Paese. Per ottenere ciò le tematiche dovranno essere condivise e portate avanti insieme da Ordine-CdA-A.I.FI. con una visione comune e nel pieno rispetto e valorizzazione delle suddette specifiche competenze, non solo a livello nazionale ma soprattutto territoriale in quanto le politiche della salute sono ormai in gran parte materia costituzionalmente delegata alle Regioni. Per questo ho intitolato questo breve editoriale “CONTINUARE A FARE POLITICA COME ASSOCIAZIONE TECNICO SCIENTIFICA”: qualcuno può negare che oggi le Regioni debbano costruire modelli innovativi per dare le opportune risposte ai bisogni di salute sempre più consapevoli della popolazione, oltre che con sano coraggio e voglia di cambiamento, attraverso l’utilizzo di evidenze scientifiche, linee guida e buone prassi?
Questo sarà il pane quotidiano del lavoro della nuova A.I.FI., che di fatto se ne è occupata già in passato e lo sta facendo sempre di più ora, ma con l’elezione della CdA nazionale potrà spostare definitivamente il proprio interesse verso il lavoro di produzione ed elaborazione del substrato scientifico necessario per costruire politiche della salute appropriate, mettendolo a disposizione delle CdA dei fisioterapisti, degli Ordini, di tutte le istituzioni territoriali e centrali ma anche delle rappresentanze dei cittadini-persone con disabilità che, per scopo primario di ogni professione sanitaria, devono rappresentare le “alleanze indispensabili” della più importante società scientifica di Fisioterapia quale A.I.FI. è oggi.
Mauro Tavarnelli
(Presidente Nazionale A.I.FI.)
Anno 2020
Direttore Responsabile:
Mauro Tavarnelli
Comitato editoriale:
Mauro Tavarnelli
Patrizia Galantini
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Responsabile Editoriale
Ludovico Baldessin
Redazione
Barbara Moret
Coordinamento stampa e produzione
Walter Castiglione