XI rapporto cnamc

XI Rapporto CNAMC L’insostenibile leggerezza del Welfare

XI Rapporto CNAMC a Roma la presentazione

XI rapporto CNAMC Roma, 18 ottobre – Dopo i tagli al Welfare, le famiglie con anziani malati cronici pagano lo scotto: in un anno spendono in media circa 8.500 euro per la badante, 3.700 euro per lo svolgimento di visite, esami o attività riabilitativa a domicilio, 1.100 euro per farmaci non rimborsati dal SSN. E circa la metà denuncia l’impossibilità di conciliare il lavoro con l’assistenza al familiare malato. Presentato l’XI Rapporto nazionale del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (Cnamc) sulle politiche della cronicità. Alla presentazione è intervenuta anche l’AIFI, rappresentata dal vicepresidente, Mauro Tavarnelli, e dalla responsabile del GIS-Reumatologia, Tiziana Nava.

Questo il link http://j.mp/Rx2uzD da cui è possibile scaricare l’intero testo del XI Rapporto Cnamc.

Altro link http://www.cittadinanzattiva.it/form/salute/cnamc/rapporto.html da cui è possibile scaricare il testo del XI rapporto Cnamc.

Questo il link http://www.scribd.com/collections/3919048/Emergenza-famiglie-l-insostenibile-leggerezza-del-Welfare da cui è possibile scaricare le presentazioni del XI Rapporto Cnamc, a cura di Tonino Aceti e Maria Teresa Bressi.

“Nel documento elaborato grazie al supporto di 28 diverse associazioni di persone con malattie croniche – spiega Mauro Tavarnelli, vicepresidente AIFI – emergono dati molto interessanti per l’elaborazione di correttivi nelle politiche sanitarie. In particolare la scarsissima attenzione al mantenimento dell’autosufficienza sia durante il ricovero in ospedale che in strutture residenziali in generale, che nella presa in carico per l’assistenza domiciliare. Inoltre, nonostante le campagne di questi anni ed una legge ad hoc, la “misurazione del dolore” è ancora molto scarsa nei percorsi sanitari.  E soprattutto appare chiaro come il fisioterapista sia la figura maggiormente carente sia nell’assistenza protetta che domiciliare. E’ paradossale scoprire dalla lettura del rapporto che, a fronte di una costante riduzione di risorse economiche verso il Fondo Sanitario Nazionale, la filiera produttiva collegata alla salute produce l’11,2 % del PIL nazionale, mentre ne assorbe solo il 7,2, risultando quindi addirittura in attivo. La conclusione di Cittadinanzattiva è che per costruire un welfare realmente equo sia necessario riconoscere il giusto ruolo partecipativo alle rappresentanze dei cittadini”.

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