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Entra nel vivo l’attività del Comitato Scientifico di A.I.FI., costituito dopo l’ingresso dell’Associazione italiana fisioterapisti nell’Elenco delle Associazioni Tecnico Scientifiche che possono partecipare al processo di produzione, adattamento e aggiornamento di Linee Guida e Buone Pratiche alla luce della legge Gelli-Bianco.
L’occasione per la prima attività ufficiale e istituzionale è stata fornita con la richiesta da parte del ministero della Salute di elaborare la prima Linea Guida nazionale sul Trauma Maggiore: da qui il coinvolgimento di A.I.FI. nel ruolo di stakeholder.
“Siamo onorati di far parte di questo progetto guidato dall’Istituto Superiore di Sanità. La nostra associazione supporterà il panel di esperti clinici commentando le evidenze prodotte alla luce delle migliori prove scientifiche e del relativo parere di esperti migliorando il lavoro di definizione, al pari degli altri portatori di interesse come società scientifiche; associazioni e rappresentanti di cittadini, pazienti e familiari o caregiver; università; istituti di ricerca pubblici e privati”.
(Andrea Turolla, responsabile nazionale del Comitato Scientifico A.I.FI.)
Al tavolo degli stakeholder come delegato A.I.FI. siede Davide Corbetta, fisioterapista presso IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e membro del Comitato Scientifico A.I.FI..
Il Trauma Maggiore è una condizione che determina una o più lesioni, di cui almeno una in grado di determinare un rischio immediato o potenziale per la sopravvivenza di una persona o per un’invalidità grave.
Nei Paesi occidentali, il trauma maggiore rappresenta la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e i tumori; mentre a livello globale rappresenta la prima causa di morte nella popolazione giovane (età compresa fra 18 e 29 anni) coinvolta principalmente in incidenti stradali.
Alla base della necessità di dotarsi di una Linea Guida vi è proprio l’impatto sociale estremamente rilevante dell’evento traumatico, perché spesso interessa soggetti giovani e in età lavorativa che richiedono assistenza prolungata e un alto livello di specializzazione di cura.
La corretta gestione del Trauma Maggiore, infatti, è determinante nel ridurre la disabilità ed è importante anche dal punto di vista della spesa sanitaria. Per questo l’obiettivo della Linea Guida è fornire indicazioni, approcci e linee operative che tengano conto delle migliori evidenze disponibili sia dal punto di vista organizzativo che dell’appropriatezza delle cure e dei percorsi clinici: uno sforzo teso al miglioramento degli esiti e della qualità dell’assistenza, fornendo protocolli omogenei basati su evidenze e riducendo le disuguaglianze nell’accesso alle cure.
La presenza di A.I.FI. risponde alla necessità di fornire indicazioni e definizioni del fabbisogno riabilitativo. Tre in particolare gli spunti di riflessione suggeriti da A.I.FI.:
- valutare se la dimissione dai reparti per acuti possa favorire i tempi di recupero della persona dopo il trauma;
- verificare l’effetto dell’intervento specialistico del fisioterapista respiratorio sulla riduzione delle complicanze respiratorie (infezioni, polmoniti);
- stabilire se l’intervento specialistico del fisioterapista possa ridurre i danni secondari all’immobilità (contratture muscolari e/o articolari) delle persone vittime di un Trauma Maggiore.
Per la stesura del suo documento, spiega Turolla, A.I.FI. “si è avvalsa della collaborazione della FIASF, in una sorta di regia comune”. I primi risultati del lavoro sulla Linea Guida Nazionale del Trauma Maggiore saranno disponibili in tempi brevi. “Alcune raccomandazioni saranno rese pubbliche per la consultazione già a inizio 2020”, conclude il delegato del Comitato scientifico A.I.FI., Davide Corbetta.