Oncologia pediatrica: il ruolo della fisioterapia

Il 15 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro infantile - International Childhood Cancer Day #ICCD -, data scelta dall'Organizzazione mondiale della sanità per informare e affrontare ogni anno le problematiche dei bambini e degli adolescenti con tumore e delle loro famiglie. Abbiamo chiesto al GIS Fisioterapia Pediatrica quale sia il contributo che la fisioterapia offre in questo ambito.

Il 15 febbraio si celebra la XXI Giornata mondiale contro il cancro infantile – International Childhood Cancer Day #ICCD –, data scelta dall’Organizzazione mondiale della sanità per informare e affrontare ogni anno le problematiche dei bambini e degli adolescenti con tumore e delle loro famiglie. Abbiamo chiesto al GIS Fisioterapia Pediatrica quale sia il contributo che la fisioterapia offre in questo ambito.

Oncologia pediatrica a fisioterapia: in cosa consiste questa relazione?

La fisioterapia applicata all’oncologia pediatrica si inserisce in un contesto interdisciplinare nell’accompagnare nella loro battaglia dei veri supereroi: i bambini affetti da patologie neoplastiche.

In questo ambito così specifico è necessaria una conoscenza molto vasta e approfondita che deve tenere conto delle diverse esigenze riabilitative legate al tipo di tumore (sarcomi, tumori solidi del SNC, leucemie, ecc).

In quali fasi è fondamentale l’intervento fisioterapico, e qual è la caratteristica ricorrente?

La caratteristica principale della fisioterapia applicata all’oncologia è la versatilità: è necessario essere costantemente pronti a riformulare e riadattare gli obiettivi riabilitativi in base alla fase di cura che il paziente e la famiglia stanno affrontando.

L’intervento fisioterapico avviene già all’esordio della malattia oncologica, direttamente nei reparti di degenza, con la valutazione e successiva presa in carico. In questa fase l’obiettivo principale è minimizzare le conseguenze legate all’allettamento e impostare l’intervento neuromotorio o ortopedico là dove necessario.

Ma anche successivamente alla dimissione è importante continuare la riabilitazione e il monitoraggio sia nel contesto ospedaliero, durante i lunghissimi Day Hospital, che a domicilio, in un ambiente sanificato e protetto dove si assicura la riduzione del rischio infettivo. Il focus di questa fase è ridurre l’impatto che le cure (radioterapia, chemioterapia, chirurgia) hanno sulla qualità di vita dei bambini favorendone il maggior recupero funzionale possibile.

In questa battaglia, purtroppo, non sempre si ha un lieto fine. La fase terminale o fine vita, vede la fisioterapia responsabile di favorire benessere e dignità del paziente tramite la cura posturale e l’alto contatto cutaneo.

Come può la fisioterapia essere di supporto anche per la famiglia?

Ognuna di queste fasi ha come protagonista principale il bambino con neoplasia, ma il paziente non è solo il singolo bambino o adolescente: include tutta la famiglia. La fisioterapia applicata all’oncologia pediatrica ha il grande dovere di accompagnare e supportare il “sistema” famiglia durante tutto il percorso delle cure guidando i genitori nell’individuare le strategie di “care” più adeguate alle esigenze del loro bambino.

Il fisioterapista in oncologia pediatrica non svolge un lavoro, ma adempie a una vera missione che implica un grande investimento intellettuale, professionale ma soprattutto emotivo. A ripagare questo investimento è la convinzione che i bambini rappresentano il nostro futuro e prendersene cura significa prendersi cura del futuro di tutta l’umanità. Ciò assume un valore inestimabile quando i bambini che accompagniamo affrontano una malattia grave come una neoplasia dove il futuro è una sfida continua.

Antonella D’Aversa e Maria Simona Musci
GIS Fisioterapia Pediatrica AIFI

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