LAUREA IN FISIOTERAPIA E FORMAZIONE ESTERA: TERZA LETTERA DELL'AIFI

Il tema delle lauree in Fisioterapia conseguite all'estero ed i successivi tentativi di riconoscimento per l'esercizio professionale in Italia è ben noto: AIFI ha scritto sul tema dapprima al solo Ministero della Salute il 28 ottobre 2010, poi anche a quello dell'Università il 27 aprile 2011 e ora riprende in mano carta e penna, con nuove argomentazioni.
La recente sentenza T.A.R. Lazio, Sez. III bis dd. 4 maggio 2012 n.1579, relativa all'affiliazione degli atenei esteri in Italia ci offre l'occasione di riprendere il discorso sul problema delle lauree in fisioterapista conseguite solo formalmente all'estero, ma in realtà in barba a tutta la normativa italiana e comunitaria sul conseguimento di titoli universitari e specialmente di titoli abilitanti all'esercizio di una Professione regolamentata.
Come spesso ci accade, la tutela della Professione si associa a quella dei Cittadini, in primis i diretti fruitori della Professione; questa volta ad essere danneggiati sono anche gli studenti, trattati iniquamente: chi può permetterselo "compra" una laurea conseguita all'estero ma frequentando -se lo fa davvero- comodamente vicino casa (recitano queste pubblicità), tutti gli altri acquisiscono la laurea in Italia, con la qualità degli studi che ci è riconosciuta anche all'estero.
Forse i Ministeri non hanno a cuore in che mani finiscono le persone con disabilità?
Forse la formazione seria non serve più a nulla ma conta solo comprare un titolo?
Siamo certi di vivere ancora in uno Stato di diritto, chiediamo ai Ministri Balduzzi e Profumo di mostrarci che la nostra speranza è ben riposta.

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