L'Aifi dice no al registro dei fisioterapisti

No al registro dei fisioterapisti e no a qualsiasi cosa che offra all'utente meno garanzie dell'ordine professionale. È questo il parere dell'Aifi, associazione italiana fisioterapisti, espresso al tavolo tecnico di concertazione indetto dal senatore Mauro Cutrufo dell'Udc, primo firmatario del disegno di legge n. 2647 (comunicato alla Presidenza l'11 dicembre 2003) sull'istituzione del registro dei fisioterapisti. "Siamo da sempre impegnati per l'istituzione dell'ordine dei fisioterapisti quale professione sanitaria" afferma Mauro Tavarnelli, responsabile dell'ufficio Affari giuridici dell'Aifi. "Il disegno che ci è stato sottoposto non tiene in considerazione le altre professioni sanitarie, per le quali ad eccezione di quelle infermieristica-ostetrica e dei tecnici di radiologia, a tutt'oggi non è ancora prevista una regolamentazione di tipo ordinistico. E non dà sufficienti garanzie al cittadino".
Tra i numerosi punti critici, la dichiarazione sostitutiva del possesso del titolo, richiesta per l'iscrizione al registro, e la discutibile finalità di dare all'utente la possibilità di scegliere fra fisioterapisti preparati e non. "Rigettiamo la proposta di un registro per i fisioterapisti" conclude Tavarnelli, "e continuiamo ad appoggiare il disegno di legge 1928 sull'istituzione degli ordini per le professioni sanitarie, presentato dal senatore Antonio Tomassini e approvato dalla 12a commissione Igiene e sanità del Senato. Non capiamo, infine, la presenza a questo tavolo della Simfer, Società italiana di medicina fisica e riabilitazione, in quanto la professione del fisioterapista è altro da quella del fisiatra".

Torna in alto