La Fisioterapia in oncologia: una nuova frontiera

Come ogni terza domenica di maggio, domenica 15 maggio 2022 si celebra la Giornata nazionale del malato oncologico. Abbiamo colto l'occasione per capire insieme al NIS Fisioterapia in Linfologia quale possa essere il contributo della fisioterapia, lo stato dell'arte e le prossime frontiere nell'ambito. Buona lettura!

Come ogni terza domenica di maggio, domenica 15 maggio 2022 si celebra la Giornata nazionale del malato oncologico.
Abbiamo colto l’occasione per capire insieme al NIS Fisioterapia in Linfologia quale possa essere il contributo della fisioterapia, lo stato dell’arte e le prossime frontiere nell’ambito. Buona lettura!

Com’è cambiato lo scenario oncologico negli ultimi anni?

Negli ultimi anni, lo scenario oncologico si è arricchito di importanti avanzamenti diagnostici e nuove prospettive terapeutiche con trattamenti chirurgici sempre meno invasivi e terapie adiuvanti sempre più personalizzate e personalizzabili quali la Target Therapy e l’Immunoterapia. I più recenti dati epidemiologici, sia nazionali che internazionali, mostrano come il numero dei pazienti guariti e lungo-sopravviventi (cancer survivors) sia in progressivo incremento. Di conseguenza il modello assistenziale è decisamente mutato negli anni, passando da “semplice erogazione” di terapie antineoplastiche al farsi carico in modo globale del paziente oncologico, rendendo sempre più evidente l’importanza della cura dei sintomi. Allo stato attuale, sulla base delle conoscenze disponibili, non dovrebbe più esistere una netta separazione tra le terapie oncologiche e le terapie di supporto; al contrario, l’inserimento precoce delle terapie di sostegno, grazie all’integrazione di più figure professionali nel processo assistenziale, tra cui il fisioterapista, viene oramai riconosciuto come l’approccio ideale per dare risposte ai differenti bisogni del paziente e dei suoi familiari.

In questo contesto, qual è l’obiettivo che si pone la fisioterapia?

L’obiettivo finale è quello di migliorare la qualità di vita del malato aiutando il paziente e i suoi familiari ad adattarsi a standard di vita quanto più simili a quelli precedenti la malattia, controllando e limitando al meglio non solo i deficit fisici e funzionali più tradizionalmente presi in considerazione quali ad esempio il linfedema secondario, ma anche psicologici, sociali, sessuali, professionali e spirituali che spesso si manifestano a seguito del tumore o delle terapie somministrate.

In questo contesto un ruolo centrale è ricoperto dal fisioterapista che assume una funzione di vero e proprio collante tra il team riabilitativo interprofessionale, il paziente e i suoi familiari, facendosi parte attiva per la soddisfazione di bisogni a volte sottostimati o addirittura non riconosciuti, con l’obiettivo finale di prevenire e ridurre la frammentazione dell’assistenza.

Come si può differenziare l’approccio da paziente a paziente?

È evidente come per la diversità dei quadri patologici che il paziente può presentare, nonché la varietà della storia della malattia (pazienti senza evidenza clinica di malattia o pazienti con ripresa di malattia o metastatica) e la variabilità e molteplicità delle complicanze potenzialmente possibili, che la presa in carico riabilitativa dovrà necessariamente essere altamente personalizzata e precoce al fine di pianificare tutti gli interventi in termini preventivi, conservativi e di counselling secondo il modello della Simultaneous Care, in cui la cura dei sintomi provocati da tumore e dai trattamenti ricevuti deve essere parte integrante della terapia in tutte le fasi della malattia.
Con questo modello organizzativo è possibile mettere al centro del processo di cura e di assistenza non più “semplicemente” il tumore bensì la persona nel suo complesso in un’ottica di tipo bio-psico-sociale. Sebbene la riabilitazione rappresenti un obiettivo primario della qualità dell’assistenza in oncologia, non tutti i pazienti, ad oggi, hanno accesso a questo Servizio. 

Al contrario è indubbio come la Riabilitazione Oncologica abbia oramai assunto una valenza clinica e di ricerca sempre più ampia al pari di quanto evidenziato dalle società scientifiche sia nazionali (AIOM-Associazione Italiana di Oncologia Medica) che internazionali (ESMO-European Society for Medical Oncology e ASCO-American Society of Clinical Oncology) che considerano l’intervento riabilitativo parte fondamentale dei servizi che tutti i centri oncologici dovrebbero essere in grado di offrire ai loro pazienti.

NIS Fisioterapia in Linfologia

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