Incontinenza urinaria: anche l'AIFI appoggia la richiesta di una campagna di informazione

L'incontinenza urinaria è un problema molto comune, che ha risvolti sociali oltre che medici. Secondo le ultime statistiche, in Italia colpisce 2 milioni di donne, pari al 12 per cento della popolazione femminile. Di queste, solo il 3 per cento consulta il proprio medico. Per vergogna, per pudore, per paura. Eppure, moltissime lo vivono come una limitazione della vita quotidiana. Per questo, l'Associazione italiana fisioterapisti ha deciso di appoggiare l'Aiug, Associazione italiana di urologia ginecologica e del pavimento pelvico, nella sua lotta per fare informazione. Infatti, questa malattia oggi può essere trattata con successo, spesso con la combinazione di più approcci: la terapia chirurgica, la terapia farmacologica e la rieducazione pelvica.

Il 28 agosto 2003, l'Aiug ha presentato al ministero della Salute (Direzione generale della comunicazione e delle relazioni istituzionali) una domanda che segnala la gravità e la diffusione della patologia. E ha chiesto un supporto perché sia intrapresa una campagna di informazione rivolta agli specialisti, ai medici di famiglia e agli altri operatori sanitari preposti alla prevenzione e alla cura di questa patologia, oltre che alla popolazione femminile.

L'Associazione italiana fisioterapisti condivide in pieno gli obiettivi dell'iniziativa: migliorare la salute delle pazienti, innalzare la qualità della loro vita, abbattere gli enormi costi sociali, ottimizzare le risorse esistenti per ottenere benefici più ampi. E mette a disposizione tutte le sue competenze per contribuire ai contenuti della campagna di sensibilizzazione.

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