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Campagna di prevenzione dell’Ictus cerebrale – il contributo di A.I.FI.
In Italia l’ictus cerebrale è la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie (10%-12% di tutti i decessi per anno) e la principale causa d’invalidità.
L’ictus ischemico rappresenta la forma più frequente di ictus cerebrale (80% circa), mentre le emorragie intraparenchimali riguardano il 15%-20% e le emorragie subaracnoidee circa il 3%
La prevenzione è considerata la misura più importante per ridurre il peso bio-psico-sociale dell’ictus.
È ormai stabilmente riconosciuto che la prevenzione dell’ictus cerebrale comincia con il controllo e il trattamento dei fattori di rischio mediante due fondamentali “tipi” di strategie preventive, che sono di fatto, complementari: strategie di popolazione e strategie individuali su soggetti a rischio elevato.
La rilevanza della patologia ha una ricaduta sociale importante poichè gli esiti sono spesso altamente invalidanti.
A.I.FI. è da sempre impegnata nella diffusione di percorsi di informazione, riconoscimento, tempestività, cura e riabilitazione dell’ictus cerebrale.
Collabora alla stesura ed aggiornamento “Ictus Cerebrale: Linee guida italiane di prevenzione e trattamento – Raccomandazioni e Sintesi”.
Mentre il Gruppo di Interesse Specialistico (GIS) Neuroscienze ha come obiettivo quello di identificare gli strumenti del recupero motorio nella complessità cognitiva ed emozionale, oltre che motoria, del gesto. A questo si associa l’esigenza di esplorare nuovi e intriganti ambiti utili a rendere sempre più efficace l’intervento del neuroriabilitatore, all’interno del team multidisciplinare.
I fattori di rischio nell’ictus cerebrale
A prescindere dal tipo di evento ischemico o emorraggico alcuni fattori di rischio restano costanti
Fumo di sigarette
Ipertensione arteriosa
Abuso di Alcol
Conoscere il nemico
I sintomi da non sottovalutare nel caso di ictus cerebrale
Deficit motorio
degli arti superiori, quando uno degli arti superiori non si muove o cade se confrontato con l’altro
Paresi facciale
Quando un lato del viso non si muove bene come l’altro
Difficoltà nel linguaggio
Quando il paziente strascica le parole o usa parole inappropriate o è incapace di parlare.
FAST – una parola che salva la vita
FAST veloce in inglese e la velocità è un fattore cruciale per limitare i danni che possono derivare dall’insorgere dell’ictus cerebrale. L’acronimo sta per:
F (Faccia) chiedere di sorridere e osservare se uno degli angoli della bocca non si solleva o cede
A (Arms: braccia) fare sollevare le braccia e osservare se una delle due tende a cadere
S (Speech: linguaggio) chiedere di ripetere una frase e valutare se il soggetto la ripete in modo sconnesso o biascicato
T (Tempo) La presenza di uno o più di questi impone di chiamare, senza esitazioni, il numero unico di emergenza europeo 112.
Un messaggio di speranza
Concludiamo con un messaggio di speranza e lo facciamo riportando la storia di una famiglia che ha vissuto il dramma dell’ictus cerebrale in prima persona, superandolo.
“Vi racconto l’ictus di mia moglie e i medici che l’hanno salvata in cambio di una stretta di mano“
Per la durata della settimana che precede il 29 Ottobre il sito nazionale cambierà il proprio logo istituzionale modificandolo in base al tema “ictus cerebrale” per sottolineare, anche graficamente, l’importanza della giornata