Giornata Mondiale della Prematurità: l’intervista al GIS Fisioterapia Pediatrica

Solo in Italia ogni anno nascono oltre 30.000 neonati prematuri. L'intervista al GIS Fisioterapia Pediatrica per comprendere il grande contributo che la Fisioterapia può offrire a questi piccoli pazienti.

Il 17 novembre ricorre la Giornata Mondiale della Prematurità, celebrata in circa 100 Paesi del mondo con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Il simbolo che la rappresenta è un filo sul quale sono appesi dieci calzini: nove a grandezza naturale ed uno più piccolo di colore viola, a simboleggiare che ogni dieci bimbi uno nasce pretermine. In Italia nascono ogni anno oltre 30.000 neonati prematuri. L’intervista al GIS Fisioterapia Pediatrica AIFI per comprendere il grande contributo che la Fisioterapia può offrire a questi piccoli pazienti.

Cosa intendiamo quando diciamo che un neonato è “prematuro”?

Quando parliamo di prematurità ci riferiamo a tutti quei nati prima della 37a settimana di gestazione che rappresentano circa il 6,4% del totale. Dal momento in cui il parto avviene prima del termine, il neonato è più fragile ed è più a rischio poiché non ha terminato il suo sviluppo gestazionale fisiologico, andando incontro ad una serie di complicanze possibili compreso il ritardo neuropsicomotorio. L’incidenza di comorbilità e l’alto rischio evolutivo necessitano, quindi, di un’attenta assistenza neonatale per poter prevenire il più possibile l’eventuale insorgenza di danni neurologici. 

Qual è il ruolo della fisioterapia in questo ambito?

Il ruolo è fondamentale, sia in termini di prevenzione che di trattamento, poiché risulta necessario creare una rete di supporto tra la famiglia, il neonato ed il professionista, non solo al momento della nascita ma anche dopo. 

L’intervento fisioterapico deve essere tempestivo, pertanto, già all’interno del reparto di Terapia Intensiva Neonatale, attraverso un’attenta valutazione, il fisioterapista andrà ad osservare ed analizzare gli aspetti funzionali e neurologici in modo da evidenziare gli eventuali “campanelli di allarme” dai quali partire per impostare un trattamento abilitativo immediato ed efficace, al fine di prevenire eventuali danni successivi e contenere quelli emergenti.

Alla dimissione poi sarà necessario supportare ed educare la famiglia nella lettura e nella comprensione dei segnali comportamentali ed i bisogni evolutivi del piccolo, guidandoli nella scelta delle attrezzature e delle proposte di gioco volte alla promozione del suo sviluppo neuropsicomotorio. A supporto di tutto sarà decisivo il monitoraggio del piccolo attraverso follow-up atti a monitorare la crescita e lo sviluppo del bambino. 

A sostegno di ciò e relativamente al ruolo centrale e fondamentale della famiglia, ciò che deve far riflettere ognuno di noi è che si contano, ad oggi, solo 118 terapie intensive neonatali, disposte in maniera disomogenea su tutto il territorio nazionale, con una prevalenza maggiore nelle regioni del Nord ed un apporto ridotto di fisioterapisti all’interno dei rispettivi reparti: un risultato in netta contrapposizione con l’importanza della rete tra professionisti e famiglia, del sostegno al sistema famiglia e degli obiettivi di monitoraggio della crescita e dello sviluppo neuropsicomotorio di un bimbo nato prima del tempo con bisogni spesso molto più grandi di lui. 

E allora l’auspicio per questa Giornata è che davvero si possa prestare la giusta attenzione a tutto quello che è il mondo della nascita pretermine il 17 novembre come ogni altro giorno dell’anno.

 

Torna in alto