Chiarezza e rispetto delle regole. Due semplici cose che l'Aifi ha chiesto ed ottenuto dal tavolo tecnico che il Ministero ha istituito per affrontare gli ambiti d'intervento di due diverse Categorie: Fisioterapisti e Laureati Scienze Motorie. Il documento che si sta definendo pone l'accento sulle diverse competenze che diventano complementari sulla Persona, assumendone i diversi bisogni, quando sanitari e quando di benessere per meglio qualificare la risposta professionale.
La formazione specifica del Laureato in Scienze Motorie consentirà di avviare programmi individuali di attività motorie anche rivolti a Persone con disabilità, consentendo un fondamentale sostegno alla vita di relazione oltre che prevenire effetti collaterali dell'ipomobilità, dell'isolamento e delle fragilità tipiche della terza e quarta età.
Un ruolo specifico che orienti verso interventi utili ed essenziali per meglio qualificare la vita di alcune "categorie" di Persone. Finalmente si è definita una competenza professionale di alto profilo nel panorama non sanitario.
Dopo l'era dell'1 septies, periodo oscuro della politica nazionale, dove si è cercato di confondere ruoli ed identità, con la necessaria abrogazione dello stesso, si sta finalmente valorizzando, non senza difficoltà, una concreta ed onesta complementarità.
Dopo un appropriato periodo di cure fisioterapiche ed a quadro clinico definito e stabilizzato, se non addirittura risolto, incentivare l'attività fisica, rappresenta un obiettivo essenziale ed ineludibile, soprattutto in una Cultura che dovrebbe tendere sempre di più alla prevenzione che alla cura. Occorrono perciò competenze professionali precise e capaci di relazionarsi con Persone che stanno vivendo un periodo critico della loro vita, appena uscite da un percorso clinico ed in procinto di affrontare la riorganizzazione del proprio ruolo sociale. Ecco, per costoro, il Laureato in Scienze Motorie potrà essere un punto di riferimento importante: per riequilibrare la nuova dimensione di benessere soggettivo, per riorganizzarsi nella pratica sportiva, per continuare un allenamento fisico di base, prevenendo demotivazione e desolazione.
Il Presidente Antonio Bortone, intervistato dal Corriere della Sera, nell'inserto Salute, dossier Medicina, insieme ad altri esponenti del panorama sanitario, come il direttore del Centro di medicina dell'esercizio fisico e dello sport dell'Ospedale San Raffaele di Milano, dr. Luigi Simonetto, sottolinea con forza il ruolo del Laureato in Scienze Motorie e della specifica preparazione che deve avere per intervenire in soggetti sani ed in soggetti con esiti stabili di varie patologie, al fine di evitare che le Persone siano seguite da altre persone che improvvisano competenze mai realmente acquisite. Il pullulare di personale non qualificato nelle migliaia di palestre sparse per l'Italia, dove, purtroppo, la professionalità e la responsabilità scarseggiano a trovare "cittadinanza", rappresenta il rischio incombente su ogni utente. Da un lato squalificano l'attività fisica, rendendola addirittura rischiosa per gli ignari frequentatori, dall'altro, sottraggono posti di lavoro ai veri professionisti che rischiano una deriva illegale in ambito sanitario. A tutto danno sia del Sistema Salute sia del Sistema Sociale.