Firmato il decreto sulla qualifica unica dirigenza sanitaria

È stato firmato il 25 gennaio il decreto che rende operativa la qualifica unica di dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione di ostetrica. Dopo otto anni di attesa, infatti, il presidente del Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al provvedimento che dà esecuzione all'accordo preso dalla Conferenza Stato-Regioni nel novembre scorso. Per l'entrata in vigore, a questo punto, manca solo il passaggio obbligatorio della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale.
Per l'accesso alla qualifica unica di dirigente delle professioni dell'area infermieristica, tecnica, della riabilitazione, della prevenzione ed ostetrica, di cui alla legge 10 agosto 2000, n. 251, si legge nel testo, è necessario essere in possesso della laurea specialistica o magistrale della classe relativa alla specifica area. Affermazione, questa, che libera il campo da equivoci. Non dirigente unico per tutte le aree, ma dirigente unico per ogni specifica area.
"Da oggi le Asl non potranno più usare le scuse accampate finora" afferma Concetta Pesce, responsabile dell'Ufficio giuridico Aifi. "E cioè: non possiamo attivare la dirigenza perché mancano le norme concorsuali. Adesso che si è colmato il vuoto legislativo che durava da otto anni, le Regioni non potranno giocare sull'equivoco e dovranno rispondere con puntualità alle nostre sollecitazioni di avviare i concorsi per la dirigenza".
"È motivo di grande soddisfazione per me aver portato a compimento una regolamentazione che le professioni attendevano dall'emanazione della legge 251/00" ha affermato Gian Paolo Patta, sottosegretario al ministero della Salute. "L'auspicio è che in questi giorni si possa portare a compimento l'istituzione degli ordini professionali, così da completare un percorso che concede a tutti i professionisti sanitari la pari dignità e al cittadino la garanzia di prestazioni di qualità".

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