Una richiesta esplicita di prorogare la fase sperimentale dell'Ecm e di individuare al più presto le modalità per gestire il periodo transitorio, con un accordo Stato-Regioni. Sono i contenuti della lettera sul futuro del programma nazionale di Educazione continua in medicina inviata dal ministero della Salute Livia Turco al coordinatore degli assessori regionali alla sanità e assessore al Diritto alla salute della Toscana Enrico Rossi.
La lettera è il risultato delle sollecitazioni esercitate dalle professioni dell'area della riabilitazione e dal rappresentante Claudio Ciavatta, membro della Commissione nazionale formazione continua, che in una missiva indirizzata al ministro Turco avevano fatto presente il problema Ecm sotto i suoi diversi aspetti: l'annullamento da parte della Corte Costituzionale del decreto ministeriale che stabilisce i requisiti delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche; il blocco del processo di accreditamento degli eventi Ecm da parte dei provider, causata dalla conclusione della fase sperimentale del progetto di cui non si è ancora prevista una prosecuzione; la richiesta di defiscalizzazione delle spese sostenute dai lavoratori dipendenti o parasubordinati per l'aggiornamento professionale.
"Avverto la necessità di rappresentarti lo stato di grave disagio in cui versa il settore dell'Educazione continua in medicina, il cui programma sperimentale, varato dalla Conferenza Stato-Regioni con accordo del 20 dicembre 2001, scadrà il 31 dicembre prossimo" si legge nell'attacco della missiva del ministro Turco a Rossi. "L'approssimarsi del termine della fase sperimentale e l'incidenza della decisone della Corte sull'assetto strutturale dell'Ecm sono eventi che hanno determinato un forte disorientamento sia negli operatori impegnati nell'organizzazione di eventi formativi, sia nei professionisti sanitari" da qui, l'ipotesi di una proroga della fase sperimentale, se tale esigenza fosse avvertita anche a livello regionale.