Entro il mese di novembre il secondo sciopero nazionale della sanità privata per il rinnovo del CCNL

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviatoci dal Segreterio Nazionale della FPS-CISL Daniela Volpato sulla trattativa per il rinnovo del CCNL della Sanità Privata

Il CCNL Sanità privata è scaduto da ben 35 mesi e siamo impegnati in mobilitazioni ormai da 9 mesi. Dopo l'imponente primo Sciopero Nazionale della Sanità Privata l'11 maggio u.s. con manifestazione nazionale a Roma, alla quale hanno partecipato 20.000 lavoratori, la richiesta alle Regioni di bloccare gli accreditamenti avvenuta durante il mese di luglio a sostegno di tutte le mobilitazioni locali, le massicce azioni svolte in maniera capillare in tutte le Regioni nel mese di settembre in denuncia dei datori dei lavoro e delle Giunte regionali e la storica manifestazione del 23 ottobre u.s. con oltre 5.000 lavoratori di fronte alla sede della Conferenza Stato-Regioni a Roma, nella mattinata del 25 ottobre eravamo finalmente stati convocati dalle Associazioni datoriali Aiop-Aris-Fondazione Don Carlo Gnocchi.

Il confronto è durato tutta la mattina, ed è proseguito nel pomeriggio fino a quando Aiop e Aris hanno ribadito la loro indisponibilità a riconoscere ai lavoratori in ogni Regione gli arretrati complessivi per il 2004-2005 e i mesi del 2006. Hanno proposto delle modalità che non avrebbero assicurato tali erogazioni nelle Regioni con maggiori problemi minando in pratica il valore del contratto nazionale e creando forti disparità regionali tra lavoratori dello stesso comparto.

A quel punto la nostra posizione è stata ferma nel riconfermare che dopo 35 mesi tutti i lavoratori pretendono il recupero totale dell'adeguamento dei loro salari senza sconti di nessun tipo ed oltretutto ingiustificati.

Dimostrando estrema arroganza Aiop e Aris hanno abbandonato il tavolo e i rappresentanti dei lavoratori di CGIL-CISL-UIL hanno immediatamente e pacificamente occupato la sede Aiop a Roma in cui si svolgeva l'incontro con l'intenzione di non muoversi finché non si fosse arrivati alla soluzione del problema. Tutto ciò è durato fino a tarda nottata fino al momento in cui l'Aiop ha addirittura fatto arrivare la polizia per sgomberare la sede.

Nel frattempo, durante la serata, una delegazione di FP CGIL-CISL FP-UIL FPL hanno continuato la trattativa solo con la Fondazione Don Carlo Gnocchi (che oltretutto è l'Associazione datoriale a cui aderiscono maggiormente strutture che si occupano di riabilitazione) e si è arrivati finalmente alla definizione di una pre intesa che prevede i seguenti punti principali:
– gli aumenti economici corrispondono a quelli previsti nel contratto della sanità pubblica riparametrati sui valori tabellari di quella privata.
– la decorrenza a regime degli aumenti è prevista a dicembre e sarà erogata a gennaio prossimo.
– gli arretrati 2004-2005 e la restante parte dell'anno in corso saranno pagati con la stessa mensilità di gennaio prossimo. Saranno erogati secondo un accordo da sottoscrivere a momento della stipula (prevista entro il 30 novembre prossimo) ad eccezione delle situazioni locali più difficili che saranno però verificate, a livello nazionale, entro gennaio per trovare adeguate soluzioni che permettano il pagamento di tutti gli arretrati.
– le quote pregresse quindi saranno pagate tutte come arretrati e non come una tantum, quindi dovranno essere erogate anche ai lavoratori cessati nel corso del biennio 2004-2005 e dell'anno 2006 a vario titolo.

Praticamente solo giovedì mattina abbiamo potuto abbandonare la sede dell'Aiop. Ci riteniamo soddisfatti della pre intesa siglata con la Fondazione Don Carlo Gnocchi che è un passo avanti importante ma la vertenza resta ancora critica e complicata.

A tal proposito abbiamo proclamato il secondo Sciopero Nazionale della Sanità Privata da svolgere entro il mese di novembre e nel frattempo abbiamo inasprito le mobilitazioni a livello Regionale contro le Giunte, le sedi regionali di Aiop e Aris e le strutture più significative al fine di portare Aiop e Aris a sedersi nuovamente al tavolo di trattativa e definire in tempi brevissimi il rinnovo contrattuale e mettere fine a questa ingiustizia per 150.000 lavoratori.

Tutto ciò per sostenere le migliaia di professionisti che da 35 mesi, oltre ai problemi del riconoscimento della professionalità, della valorizzazione del proprio ruolo, della ridefinizione di percorsi formativi, delle modalità per svolgere le proprie mansioni, si trovano ad essere privati del diritto elementare e fondamentale di un rinnovo contrattuale per adeguare i propri salari ad un dignitoso potere d'acquisto, visto che ad oggi sono ancora fermi alle cifre del 2003.

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