Confronto Osteopatia – Fisioterapia: non poteva mancare il contributo dei G.I.S.!

Gentili Colleghi,

desidero partecipare con alcune riflessioni al dibattito riguardante i rapporti tra Fisioterapia ed Osteopatia, che sta attirando in queste ultime settimane l'attenzione di molti Colleghi attraverso il forum aperto sul sito dell'AIFI. Questo in risposta ad alcune osservazioni dei vari Colleghi ed in attesa della prossima pubblicazione di un documento redatto dall'amico Ruggero Strobbe, membro del comitato Esecutivo del Gruppo di Terapia Manuale/AIFI.

Desidero innanzitutto complimentarmi con i vari Colleghi intervenuti nel dibattito: solo con il confronto può esserci chiarezza su questo argomento che da parecchio tempo suscita curiosità e pone domande nell'ambito della nostra professione.

Veniamo alle mie riflessioni: La "caccia all'untore" nei confronti dell'osteopatia paventata dal Collega Bergamo non è uno sport al quale sono dediti i Fisioterapisti Manuali ed i fautori dell'EBM (o meglio, EBP): si tratta soltanto di mettersi d'accordo sul fatto che TUTTO ciò che viene definito "terapia" (così come "diagnosi", ecc.) debba venire sottoposto ai criteri che la comunità scientifica ha messo a punto al fine di determinarne l'efficacia. Non è plausibile che per le terapie definite "ortodosse" o "convenzionali" debbano valere questi princìpi, mentre per altre discipline possa valere semplicemente l'affermazione "funziona". Neppure l'abbondanza dei pazienti che fanno ricorso alle cure di "operatori delle medicine non convenzionali" può bastare ad accreditare tali approcci, altrimenti si dovrebbero accreditare anche gli interventi di individui come il mago Orbito, il filippino smascherato da Striscia la Notizia che "operava" i pazienti a mani nude e senza anestesia ed aveva ogni giorno lo studio pieno di poveri disperati.

La curiosità che ci colpisce è che alcuni "dissacratori" delle terapie non convenzionali, come la Terapia Cranio-Sacrale, non sono Fisioterapisti Manuali assetati di vendetta, bensì sono gli stessi Osteopati (la parte buona di essi, ndr), che hanno capito quanto sia importante dimostrare l'efficacia di ciò che si propone ai pazienti. I già citati Hartman e Norton (1), infatti, ci parlano della Terapia Cranio-Sacrale come di una disciplina dotata di affidabilità inter-esaminatore pari a zero e di molti coefficienti pubblicati che si sono rivelati negativi (riguardo al ritmo craniale). Inoltre, essi concludono: anche se tali movimenti … fossero reali, … se potessero essere esaminati dai clinici, non c'è ragione di credere che i parametri di tali movimenti possano essere correlati alla salute e non esiste evidenza scientifica inerente l'eventuale vantaggio per i pazienti.

Un altro recentissimo lavoro, anch'esso portato avanti da osteopati (2), giunge più o meno alle stesse conclusioni, dichiarando che non vi è supporto alle ipotesi che stanno dietro al "meccanismo respiratorio primario", uno dei capisaldi del "concetto craniale".

Se non bastasse ciò che gli stessi osteopati pensano della terapia "cranio-sacrale" si potrà andare a consultare ciò che di più autorevole sia stato scritto, ad oggi, su tale concetto: una revisione sistematica pubblicata dalla British Columbia University (3).

Invito tutti i colleghi a farlo, così come invito tutti a rivedere con occhio più critico parecchi "pilastri" dell'osteopatia: noi Fisioterapisti Manuali abbiamo imparato a non credere ciecamente più a nessuno.

Un'ultima annotazione: non mi sembra molto corretto inserire note bibliografiche a sostegno della terapia craniosacrale quando ciò è ben lontano dalle intenzioni degli autori citati. Ad esempio, i lavori di Kissling e Sturesson si occupano della mobilità dell'articolazione sacro-iliaca, ma gli autori non fanno alcun cenno all'esistenza di un sistema cranio-sacrale!

Guido Frosi
(Resp. GTM/AIFI)

1 – Hartman SE, Norton JM. Interexaminer reliability and cranial osteopathy. The Scienti.c Review of Alternative Medicine 2002;6(1):23-34.

2 – Sommerfelda P, Kaidera A, Kleinb P. Inter- and intraexaminer reliability in palpation of the ''primary respiratory mechanism'' within the ''cranial concept''. Manual Therapy 9;22-29, (2004)

3 – Green C, Martin CW et al. A Systematic review and critical appraisal of the scientific evidence on craniosacral therapy. BCOHTA 99:1J

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