Cernobbio, ecco il nuovo sistema Ecm

L'accreditamento sarà rivolto non ai singoli eventi, ma agli organizzatori, ovvero ai provider: è questa la novità più importante del nuovo sistema Ecm, presentato lo scorso 15 settembre a Cernobbio (Como), durante la "Prima Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua in Medicina".
Il forum ha spiegato le modalità e i meccanismi di funzionamento di questa nuova fase, che arriva dopo un periodo di transizione durato diversi anni.
Tra i partecipanti, il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, i membri della Commissione Nazionale Ecm Giovanni Leonardi, Andrea Lenzi, Antonio Scala, Maria Linetti e Claudio Ciavatta (rappresentante dell'area della riabilitazione all'interno e socio Aifi). A fare gli onori di casa Fulvio Moirano e Renato Balduzzi, presidente e direttore dell'Agenas, a cui è ora affidato il compito di gestire in sistema Ecm.
Il documento fondamentale che stabilisce le coordinate del sistema illustrate a Cernobbio è quello approvato dalla Commissione Ecm il 21 luglio 2009, il quale, tuttavia, deve ancora ricevere piena legittimazione da un accordo tra Stato e Regioni.
Il testo stabilisce anche, tra le altre cose, che l'accreditamento dei provider venga affidato a un doppio canale: la Commissione o le Regioni e Province Autonome, a seconda dell'ambito di attività del provider stesso. In seguito, l'ente accreditante dovrà controllare la persistenza dei requisiti di accreditamento.
Novità anche per la Formazione a distanza (Fad) e la Formazione sul campo (Fsc): nel documento, entrambe vengono valorizzate; in particolare, non ci sono limiti previsti per la Fad, che potrà rappresentare anche la totalità della formazione acquisita. Mentre, sul fronte "sponsorizzazioni e conflitto di interessi", da segnalare l'istituzione del Comitato di Garanzia a tutela dell'indipendenza della formazione continua, frutto di un'impostazione più severa sul tema. Che, peraltro, ha fatto storcere il naso a qualcuno: il vicepresidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, e il presidente di Assobiomedica, Angelo Fracassi, hanno sottolineato il contributo di ricerca che l'industria porta alla sanità, e dunque anche alla formazione e all'aggiornamento dei professionisti.

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