Pubblicati i risultati di Women in Physiotherapy Science, il bando promosso da AIFI a sostegno dei progetti di ricerca sulla parità di genere nel mondo della fisioterapia: il progetto vincitore è Experience of physiotherapy in the LGBTQIA+ population: an Italian Mixed-Method study, candidato da Mattia Bisconti.
Lanciato per celebrare concretamente la Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, il bando ha invitato fisioterapiste e fisioterapisti a proporre progetti strutturati su modelli di innovazione in fisioterapia, in grado di individuare strumenti di comunicazione efficaci per raggiungere la comunità professionale dei fisioterapisti e di promuovere la consapevolezza sulle differenze di genere. In palio, 10.000 euro per la realizzazione del progetto vincitore, contributo erogato da AIFI con il cofinanziamento degli Ordini Fisioterapisti OFI Brescia-Mantova, OFI Brindisi-Lecce, OFI Firenze Arezzo Lucca Massa Carrara Pistoia Prato, OFI Lazio, OFI Milano-Como-Cremona-Lecco-Lodi-Monza-Brianza-Sondrio-Varese, OFI Piemonte Valle d’Aosta e OFI Siena.
Per conoscere più da vicino il progetto selezionato, abbiamo intervistato il suo autore Mattia Bisconti, fisioterapista specializzato in fisioterapia muscoloscheletrica e dello sport, Docente presso l’Università degli Studi del Molise e l’Università degli Studi di Firenze per il corso di Fisioterapia di Genere.
Qual è l’impatto positivo che si propone rispetto alla parità di genere?
Il progetto “Experience of physiotherapy in the LGBTQIA+ population: an Italian Mixed-Method study” grazie a un punto di vista intersezionale offerto dall’approccio basato sul sesso e il genere applicato al contesto sanitario, offre la possibilità di costruire un’indagine volta a migliorare l’appropriatezza dei servizi offerti alle persone che necessitano di fisioterapia. Molto spesso le donne (che rappresentano circa il 50% della popolazione mondiale) e persone appartenenti a minoranze (come le persone LGBTQIA+) sono vittime di discriminazione, marginalizzazione, invalidazione e ricevono cure con standard qualitativamente inferiori rispetto alle persone di sesso e genere maschile, proprio a causa di costrutti sociali, economici e politici che caratterizzano il genere.
L’appropriatezza dei servizi, a causa dei bias di genere, non risulta equa e il progetto vuole contribuire alla presa di consapevolezza degli stereotipi maggiormente presenti nel contesto sanitario della fisioterapia e alle discriminazioni che le persone LGBTQIA+ subiscono, al fine di elaborare strategie d’intervento volte al raggiungimento dell’equità e all’abolizione delle discriminazioni.
Quali sono i punti di forza del progetto?
Oltre all’elevato rigore metodologico, questo progetto, per la prima volta in Italia, indaga attraverso un questionario online e, successivamente, tramite interviste singole e focus group, le esperienze di fisioterapia della popolazione LGBTQIA+ italiana. Ci si avvarrà del Patient and Public Involvement (PPI), uno strumento innovativo e che sta prendendo sempre più piede nell’ambito della ricerca, per garantire una maggiore precisione e trasversalità nelle varie fasi di realizzazione del lavoro: dalla progettazione, alla disseminazione fino alla discussione dei risultati. Il PPI comprende persone della popolazione LGBTQIA+ e grazie all’intersezionalità rappresentata sarà possibile amplificare il grado di precisione ed equità nell’elaborazione delle singole fasi del progetto. Tutte le persone del PPI hanno avuto esperienze di fisioterapia. Non solo si indagheranno il grado e il tipo di microaggressioni, discriminazioni e altre forme di gender gap nell’erogazione dei servizi di fisioterapia, ma verranno formulate delle ipotesi sui migliori interventi possibili affinché ci sia un cambiamento dello stato attuale soprattutto in termini di consapevolezza, conoscenza e competenza del personale sanitario nei confronti della popolazione di riferimento. Tali ipotesi potranno essere il punto di partenza per studi futuri. Pertanto, lo studio di questo fenomeno nel nostro Paese è innovativo per la pratica clinica fisioterapica italiana e per la qualità del servizio fornito ai pazienti, che si allinea con quanto riportato dalla legge Gelli-Bianco del 2018, legge che contempla l’applicazione e diffusione della medicina di genere nel Servizio sanitario nazionale.
Quali sono i prossimi step per trasformarlo in realtà?
Grazie alla vittoria di questo bando sarà possibile, insieme al gruppo di ricerca, elaborare il questionario e l’intervista da somministrare alla popolazione LGBTQIA+. Attraverso associazioni LGBTQIA+, passaparola e social network il questionario verrà diffuso, compilato e riconsegnato per l’elaborazione e analisi dei dati. Le persone che compileranno il primo questionario potranno poi, volontariamente, contattare il gruppo di ricerca per partecipare alle interviste utili alla creazione dell’analisi qualitativa. La fase finale del progetto sarà determinata dalla realizzazione di un paper scientifico da inviare a una rivista specializzata sull’argomento. Il progetto sarà poi anche presentato al prossimo congresso nazionale dell’associazione AIFI che ha indetto il bando di cui il lavoro “Experience of physiotherapy in the LGBTQIA+ population: an Italian Mixed-Method study” è risultato vincitore.
Sono orgoglioso di poter rappresentare il gruppo di lavoro che con entusiasmo porterà avanti questo progetto che per la prima volta indaga, nel contesto fisioterapico italiano, la qualità dei servizi di fisioterapia rivolti alla popolazione LGBTQIA+. Ci auguriamo che la nostra indagine possa essere utile per ridurre discriminazioni di genere a favore dell’appropriatezza ed equità delle attività professionali deə fisioterapistə. Anticipo un ringraziamento a tutto il gruppo di ricerca che parteciperà alla realizzazione del progetto.
I progetti partecipanti
L’elenco completo dei progetti valutati dalla giuria:
- Mattia Bisconti – “Experience of physiotherapy in the LGBTQIA+ population: an Italian Mixed-Method study.”
- Alessandra Da Ros – “Do gender and other patients’ sociocultural characteristics guide decision-making in innovative physiotherapy treatment delivery models?”
- Stefania Guida – “Sex differences in tele-prehabilitation for knee arthroplasty outcomes: secondary analysis of a randomized controlled trial.”
- Valentina Cirio – “Influence of gender and sex differences on neuromotor recovery and disability in individuals with chronic cerebral stroke outcomes: an observational study.”
- Silvia Salvalaggio – “Sex differences in motor rehabilitation-induced recovery after stroke: a multi-dimensional and multi-modal research project.”
- Isabella Serafini – “FISIO-GEN 2024.”
- Silvia Bargeri – “The impact of gender bias in musculoskeletal clinical practice.”
- Roberto Tedeschi – “Impact of Preoperative Fear on Postoperative Functional Outcomes in Hip Arthroplasty: A Gender Perspective.”
- Sara De Angelis – “Gentle touch effects in lymphedema management for breast cancer survivors: a feasibility study.”