Abusivismo e Ordine professionale: i risultati del convegno Conaps

Nel settore sanitario gli abusivi, coloro che esercitano senza avere alcun titolo riconosciuto, sarebbero il doppio dei professionisti: è il dato sconcertante ribadito oggi durante il convegno Conaps (Coordinamento nazionale delle professioni sanitarie), tenutosi a Roma.
"Attualmente – spiega Antonio Bortone, nella doppia veste di presidente del Conaps e dell'Associazione Italiana Fisioterapisti – si stima che in Italia il fenomeno raggiunga, solo per i fisioterapisti, i 100mila casi su 50mila professionisti. Oltre a maghi, stregoni e guaritori esiste dunque un'altra forma di abusivismo ancora piu' difficile da individuare per il cittadino: la struttura nella quale si trovano operatori in camice bianco ma che non hanno alcuna competenza". Di fronte a tutto ciò, aggiunge Bortone, "un professionista sanitario vero ha ben poche armi per difendersi: contrariamente ai medici, infatti, non dispone di un Ordine professionale che lo tuteli e ne sancisca la qualità del lavoro".
E la fisioterapia non è l'unico settore afflitto dalla piaga dell'abusivismo: tanti anche i falsi dietisti, logopedisti, igienisti e molti altri ancora. Secondo i dati presentati stamattina, circa venti professioni sanitarie sarebbero intaccate da questo fenomeno, che per giunta risulta in crescita. Ecco perché dal 2006 è in corso un importante iter legislativo che dovrebbe portare un po' di "ordine" in questo complesso settore. "Alcune professioni, come la riabilitazione – continua Bortone – ne sono colpite in modo consistente. I pazienti, vittime di questi abusi, possono riportare dei danni permanenti, come spesso la cronaca denuncia. La responsabilità delle istituzioni, oggi, è quella di colmare quanto prima questo vuoto legislativo".
"L'obiettivo fondamentale che si prefigge il disegno di legge 1142 ("Istituzioni degli ordini e albi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione") – risponde la senatrice Rossana Boldi, presidente della commissione Politiche dell'Unione Europea e coautrice della proposta legislativa – è il superamento di una situazione di disparità di trattamento tra le varie professioni sanitarie. Il risultato finale dell'approvazione del ddl 1142 sarà quello di garantire ai cittadini delle prestazioni di qualità migliore e più sicure".
"In questo modo – aggiunge la senatrice Laura Bianconi, membro della Commissione Sanità e relatrice del ddl – riusciremo a sanare quella 'non giustizia' creatasi nel tempo nel campo delle professioni sanitarie. E anche a metterci alla pari con l'Europa, che da questo punto di vista detta regole molto precise. Nel 2006 abbiamo preso tutti l'impegno a sanare questa mancanza: ci auguriamo che il 2010 sia l'anno decisivo".
Un augurio condiviso da Giuseppe Scaramuzza, vicepresidente di Cittadinanza Attiva: "Appoggiamo la creazione di ordini per le professioni sanitarie", dice, sottolineando che "un sistema di lobbies non va per forza letto come qualcosa di negativo: l'obiettivo non è quello di proteggere interessi di casta, ma di garantire la qualità di un servizio. I cittadini chiedono sicurezza e formazione, e la creazione di albi che certifichino la competenza di chi opera può di certo essere la risposta a queste domande".

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