Abusivi e vigliacchi

Il 21 febbraio alle 20 il TG1 ha proposto un servizio girato in Veneto a seguito del sequestro dell’ambulatorio di un abusivo della nostra professione. Il servizio è visibile a questo link:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ba634554-136a-41ed-9265-3d3a243efc52-tg1.html

Come potete notare la Guardia di Finanza, che ringraziamo per il lavoro svolto, ha elencato almeno due dei 4 punti fondamentali che AIFI ha diffuso in questi anni. Di seguito il comunicato inviato ieri, subito dopo il servizio, a tutte le testate giornalistiche italiane, proprio con i nostri 4 punti.

COMUNICATO STAMPA
Servizio al Tg1. Verona, punta di un iceberg
I FISIOTERAPISTI CONTRO LE MIGLIAIA DI ABUSIVI
ECCO LA QUATTRO REGOLE D’ORO PER I PAZIENTI

Il presidente AIFI, Antonio Bortone: “Il rapporto con il cittadino si basa sull’appropriatezza, sulla responsabilità, sulla sicurezza”.

Roma 21 febbraio 2011 – I fisioterapisti abusivi in Italia sono 100 mila, il doppio di quelli veri (50 mila). E l’esempio di Verona è solo la punta di un iceberg. Un vero dramma non solo per chi svolge con competenza il proprio lavoro, ma anche per i pazienti, che si trovano, spesso in buona fede, nelle mani di persone incapaci che possono peggiorare le loro già precarie condizioni di salute. Ecco allora che Antonio Bortone, presidente dell’AIFI, Associazione di Fisioterapisti accreditati presso il Ministero della Salute, lancia un appello a tutti i cittadini italiani, ma anche agli specialisti ortopedici e ai medici di medicina generale che spesso prescrivono o consigliano sedute fisioterapiche. “Chiediamo ai nostri colleghi medici – spiega Bortone – di tenere sempre in allerta il paziente su questo rischio, di consigliare direttamente il nome di un fisioterapista vero, abilitato, serio. Di essere i primi loro ad informarsi sugli operatori presenti sul territorio, di contattarci in caso di dubbi”. E comunque ecco le quattro regole fondamentali che possono aiutare i cittadini ad avere una ragionevole certezza di essere in buone mani, e non in senso metaforico:

1) Verificare che il titolo di laurea sia stato rilasciato dall’Università Italiana e, in caso di titolo estero, che abbia ottenuto il riconoscimento dal Ministero della Salute;

2) Verificare l’iscrizione ad una delle associazioni rappresentative dei fisioterapisti, definite per decreto ministeriale;

3) Verificare se, durante la visita fisioterapica, è richiesta la visione della documentazione clinica esistente;

4) Chiedere sempre il rilascio della corrispondente ricevuta fiscale, in caso di libero professionista.

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