Giornata mondiale della consapevolezza sul linfoma: l’approfondimento del NIS Linfologia in Fisioterapia

Il 15 settembre è la Giornata mondiale della consapevolezza sul linfoma: per l'occasione, l'approfondimento del NIS Linfologia in Fisioterapia di AIFI, per capire meglio in cosa consiste il linfoma e su quale possa essere il ruolo della fisioterapia. Buona lettura!

Il 15 settembre è la Giornata mondiale della consapevolezza sul linfoma: per l’occasione, l’approfondimento del NIS Linfologia in Fisioterapia di AIFI, per capire meglio in cosa consiste il linfoma e su quale possa essere il ruolo della fisioterapia. Buona lettura!

Che cos’è il linfoma?

Tra i tumori del sangue possiamo incontrare la leucemia, il mieloma multiplo, la sindrome mielodisplastica e il linfoma; quest’ultimo è quello con un’incidenza maggiore tra le neoplasie ematologiche.
Il linfoma è un cancro che interessa il sistema degli organi linfatici. La crescita senza controllo delle  cellule del linfoma provoca un gonfiore del nodo linfatico, che è la manifestazione più comune della malattia, e la possibile diffusione  in parti differenti del corpo. In base alle caratteristiche citologiche si distinguono due tipi principali di linfoma:

  • Linfoma di Hodgkin (LH)
  • Linfoma non-Hodgkin (LNH). 1

In Italia, nel 2020, le diagnosi di Linfoma sono state oltre 15.000 su 2.151 casi di LH (soprattutto giovani pazienti) e su 13.182 casi di LNH. 2
La causa esatta del linfoma non è ad oggi nota, ma i seguenti fattori possono aumentare il rischio di una persona di sviluppare il linfoma di Hodgkin:

  • Le persone di età compresa tra i 15 e i 40 anni e le persone di età superiore ai 55 anni hanno maggiori probabilità di sviluppare il linfoma di Hodgkin mentre il linfoma non-Hodgkin è maggiormente diffuso tra i 60 e 70 anni;
  • In generale, gli uomini hanno una probabilità leggermente maggiore di sviluppare queste neoplasie rispetto alle donne;
  • Storia familiare;
  • Esposizione al virus Epstein-Barr (EBV) o infezioni batteriche;
  • Stati di immunodeficienza; 
  • Fattori genetici; 
  • Precedenti trattamenti anti tumorali.

I sintomi più comuni, per lo più aspecifici, includono stanchezza, debolezza, perdita di peso non spiegata, anemia dovuta a insufficiente presenza di globuli rossi, febbre persistente,lividi o emorragie insolite per la diminuzione delle piastrine, sudorazione notturna eccessiva, in alcuni casi linfoadenopatia e organomegalia.
La diagnosi e il trattamento dei tumori del sangue sono spesso gestiti da un team multidisciplinare di specialisti ematologi, oncologi, infermieri, fisioterapisti, psiconcologi e altri professionisti sanitari.
A seconda del tipo di tumore e delle caratteristiche del paziente le principali opzioni di trattamento disponibili al momento comprendono chemioterapia, radioterapia, trapianto di midollo osseo autologo, immunoterapia e terapie farmacologiche mirate.
La malattia oncologica e la tossicità dei trattamenti hanno delle sequele sulle funzioni fisiche e psicosociali del malato di cancro che impattano negativamente sulla qualità della vita.
Diventa più facile per il malato affaticarsi e, a causa della sarcopenia, arrivare ad avere ipostenia, il malato entra così in un circolo vizioso di progressivo aumento di fatica, dispnea e declino della capacità di svolgere le attività normali della vita quotidiana. 3
La Fatigue correlata al cancro (CRF) è quindi un problema comune e grave nella popolazione oncologica e per questo è importante occuparsi, oltre che della cura della malattia, anche del benessere fisico e delle esigenze psicosociali della persona. 4

Cosa prevede il trattamento del linfoma?

Il suo trattamento prevede diversi interventi, tra cui l’attività fisica, farmaci e consulenza psicologica. Tra questi l’esercizio è l’intervento con più prove in letteratura a sostegno di efficacia. 5
L’esercizio fisico è un intervento semplice e sicuro, associato ad effetti positivi sul sistema cardiovascolare, sulla massa magra del corpo e sul rischio di disordini metabolici. Inoltre, c’è da sottolineare che diversi studi scientifici dimostrano come l’attività fisica, può essere svolta sia durante la fase attiva di trattamento che successivamente, senza impattare negativamente sull’efficacia dei trattamenti, anzi migliorandone il risultato finale. 6-8
L’attività fisica può quindi accelerare il recupero dagli effetti collaterali immediati del trattamento, prevenire effetti a lungo termine, ridurre il rischio di recidiva e aumentare la sopravvivenza.
Fondamentale è l’aderenza del paziente a svolgere gli esercizi ricordando che l’inattività non fa altro che aumentare il rischio di comorbidità. I pazienti dovrebbero essere incoraggiati, anche attraverso il counseling, a rimanere attivi, impegnandosi in programmi di esercizi come camminare o utilizzo di una cyclette o di un cicloergometro, sempre con la supervisione di un professionista sanitario.

Nella definizione del programma di esercizi un ruolo rilevante è ricoperto dal fisioterapista che è sollecitato ad approfondire il più possibile le specifiche della diagnosi del linfoma e del suo trattamento, per rendere il paziente informato.

Il programma di esercizio stesso dovrebbe essere individualizzato in base all’età, al sesso, al tipo di cancro del paziente e al livello di forma fisica. Il programma dovrebbe iniziare da un basso livello di intensità e durata, soprattutto se il paziente è significativamente decondizionato, progredire lentamente, ed essere modificato in base alle condizioni e ai cambiamenti del singolo. Importante è quindi fornire a ogni paziente le regole da adottare durante l’allenamento. 10-13

Il concetto cardine è che il programma fisioterapico individualizzato deve essere integrato da piani nutrizionali, interventi cognitivi-comportamentali, oltre che da cure infermieristiche, mediche, farmacologiche o radioterapiche adeguate. La presa in carico del paziente affetto da linfoma deve andare oltre e comprendere ciascuno degli aspetti che influenzano la qualità della vita e il benessere delle persone, dei pazienti e le loro famiglie. 14

Buona Giornata mondiale della consapevolezza sul linfoma!

BIBLIOGRAFIA 

  1. Lymphoma – https://www.cancer.net/cancer-types
  2. AIOM – Associazione Italiana Oncologia Medica, I numeri del cancro in Italia, 2021.
  3. Curt GA. Impact of fatigue on quality of life in oncology patients. Semin Hematol. 2000. 4-7.
  4. Sancho A, Carrera S, Arietaleanizbeascoa M, Arce V, Gallastegui NM, Gine March A, et al. Supervised physical exercise to improve the quality of life of cancer patients: the EFICANCER randomised controlled trial. BMC Cancer. 
  5. American Cancer Society, Cancer Treatment & Survivorship 2012. 
  6. Velthuis MJ, Agasi-Idenburg SC, Aufdemkampe G, Wittink HM. The effect of physical exercise on cancer-related fatigue during cancer treatment: a meta-analysis of randomised controlled trials. Clin Oncol (R Coll Radiol). 2010 Apr;22(3):208-21. doi: 10.1016/j.clon.2009.12.005. Epub 2010 Jan 27. PMID: 20110159.
  7. Fairey AS, Courneya KS, Field CJ, Mackey JR. Physical exercise and immune system function in cancer survivors: a comprehensive review and future directions. Cancer. 2002 Jan 15;94(2):539-51. doi: 10.1002/cncr.10244. PMID: 11900239.
  8. Doyle C, Kushi LH, Byers T, Courneya KS, Demark-Wahnefried W, Grant B, McTiernan A, Rock CL, Thompson C, Gansler T, Andrews KS; 2006 Nutrition, Physical Activity and Cancer Survivorship Advisory Committee; American Cancer Society. Nutrition and physical activity during and after cancer treatment: an American Cancer Society guide for informed choices. CA Cancer J Clin. 2006 Nov-Dec;56(6):323-53. doi: 10.3322/canjclin.56.6.323. PMID: 17135691.
  9. Bennett JA, Lyons KS, Winters-Stone K, Nail LM, Scherer J. Motivational interviewing to increase physical activity in long-term cancer survivors: a randomized controlled trial. Nurs Res. 2007 Jan-Feb;56(1):18-27. doi: 10.1097/00006199-200701000-00003. PMID: 17179870.
  10. Knols R, Aaronson NK, Uebelhart D, Fransen J, Aufdemkampe G. Physical exercise in cancer patients during and after medical treatment: a systematic review of randomized and controlled clinical trials. J Clin Oncol. 2005 Jun 1;23(16):3830-42. doi: 10.1200/JCO.2005.02.148. PMID: 15923576.
  11. Berger AM, Abernethy AP, Atkinson A, Barsevick AM, Breitbart WS, Cella D, Cimprich B, Cleeland C, Eisenberger MA, Escalante CP, Jacobsen PB, Kaldor P, Ligibel JA, Murphy BA, O’Connor T, Pirl WF, Rodler E, Rugo HS, Thomas J, Wagner LI. NCCN Clinical Practice Guidelines Cancer-related fatigue. J Natl Compr Canc Netw. 2010 Aug;8(8):904-31. doi: 10.6004/jnccn.2010.0067. PMID: 20870636.
  12. Winningham ML, MacVicar MG, Burke CA. Exercise for Cancer Patients: Guidelines and Precautions. Phys Sportsmed. 1986 Oct;14(10):125-34. doi: 10.1080/00913847.1986.11709201. PMID: 27432137.
  13. Campbell KL, Winters-Stone KM, Wiskemann J, May AM, Schwartz AL, Courneya KS, Zucker DS, Matthews CE, Ligibel JA, Gerber LH, Morris GS, Patel AV, Hue TF, Perna FM, Schmitz KH. Exercise Guidelines for Cancer Survivors: Consensus Statement from International Multidisciplinary Roundtable. Med Sci Sports Exerc. 2019 Nov;51(11):2375-2390. doi: 10.1249/MSS.0000000000002116. PMID: 31626055; PMCID: PMC8576825.
  14. Albrecht TA, Taylor AG. Physical activity in patients with advanced-stage cancer: a systematic review of the literature. Clin J Oncol Nurs. 2012 Jun 1;16(3):293-300. doi: 10.1188/12.CJON.293-300. PMID: 22641322; PMCID: PMC4408536.
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