Il riferimento è in particolare a quella di osteopata. Per il presidente dell’Associazione italiana fisioterapisti Mauro Tavarnelli, “l’osteopatia esiste ma non è una professione. È una terapia complementare non convenzionale, già applicata da veri professionisti sanitari”.
02 FEB – “L’osteopatia esiste, non è una professione ma una terapia complementare non convenzionale che è già applicata da veri professionisti sanitari. Diversa è la definizione dell’osteopata come figura professionale, un errore – a questo punto voluto – che continua a commettere il Roi”.
Così il presidente dell’Associazione italiana fisioterapisti, Mauro Tavarnelli, per il quale serve “maggiore chiarezza sul tema e sull’efficacia dell’osteopatia”.
Tavarnelli auspica quindi il rispetto della legge 43/2006, sottolineando come tale provvedimento prevade che “l’individuazione di una nuova professione sanitaria, e non l’istituzione come invece si vorrebbe fare direttamente ora con il ddl Lorenzin, è subordinata a un parere tecnico scientifico espresso da apposite commissioni che operano nell’ambito del Consiglio superiore di sanità, di volta in volta nominate dal ministero della Salute”.
“Oltretutto – aggiunge il presidente Aifi – la definizione delle funzioni che caratterizzano una nuova professione deve evitare parcellizzazioni o sovrapposizioni con le professioni già riconosciute o con le loro specializzazioni”.
Per Tavarnelli “nulla di tutto ciò è stato rispettato, da quanto accaduto finora nei lavori parlamentari e dichiarato in ogni articolo del Roi, e le sovrapposizioni con le altre professioni sanitarie, in particolare il medico e il fisioterapista, sono palesi”.
“Siamo fermamente convinti che serva una urgente regolamentazione delle professioni sanitarie esistenti – conclude il presidente Aifi – che attendono da troppi anni un loro pieno riconoscimento per la tutela della salute dei cittadini. Per questo chiediamo uno stralcio del concetto di nuove professioni sanitarie in un altro disegno di legge, in modo tale che si possa esaminare a parte la questione e nel contempo far proseguire l’iter del ddl Lorenzin e la conseguente istituzione degli ordini professionali”.
Articolo tratto da quotidiano sanità
[button link=”http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=47514″ newwindow=”yes”] Vai all’originale[/button]