Tredici milioni di decessi in tutto il mondo ogni anno sono dovuti, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a cause ambientali evitabili, come l’inquinamento, il degrado del suolo, la scarsità d’acqua, ed eventi meteorologici estremi indotti dai cambiamenti climatici. A questo si aggiungono milioni di persone con malattie respiratorie, cardiache, traumi, ustioni, infezioni determinate o sostenute da inquinamento delle acque, inondazioni, siccità, incendi. Senza contare l’obesità, i dismetabolismi, il cancro indotti da una alimentazione fatta di cibi e bevande altamente trasformati e malsani.
Bastano questi pochi dati a capire quanto le piccole scelte del quotidiano, se diffuse su scala globale possano incidere sulla salute personale e globale. In occasione della giornata mondiale della Salute (oggi, 7 aprile 2022), l’OMS ha lanciato il suo tema-messaggio, “Our Planet, Our Health”, “Il nostro Pianeta, la nostra Salute”, richiamando le nazioni, le istituzioni sanitarie, gli operatori, i cittadini ad una particolare attenzione verso il profondo nesso esistente tra salute dei singoli e protezione dell’ambiente.
La Fisioterapia, oltre che cura e riabilitazione, è anche prevenzione ed è quindi perfettamente in sintonia con questo approccio internazionale. E la promozione di corretti stili di vita è un caposaldo dell’educazione terapeutica, componente fondamentale della disciplina, dopo la valutazione funzionale, assieme a esercizi terapeutici, terapie manuali, terapie fisiche e tecnologie per l’autonomia.
Un approccio che AIFI segue fin dalla sua origine come Associazione Tecnico Scientifica, quando ha fissato tra gli obiettivi statutari quello di “dare supporto tecnico scientifico alle Istituzioni pubbliche e private nazionali e regionali nella programmazione sanitaria e sociale, in particolare per la promozione, oltre che dello sviluppo dei servizi di Fisioterapia e Riabilitazione, delle attività di prevenzione e supporto educazionale ai nuovi bisogni di salute”.
E’ interessante, quindi, pensare a quanto il movimento sia “Salute”, per sè ma anche per l’ambiente: diviene così importantissimo far comprendere ai nostri pazienti (e a noi stessi) che anche piccole scelte quotidiane, come camminare o usare la bici quando possibile anzichè l’auto, sono piccoli tasselli di un contributo globale per la salute propria oltre che per la salute del pianeta.
Così come adottare un’alimentazione sana, povera di prodotti chimici o trasformati e lo smettere di fumare sono atti “di liberazione” che fanno bene a noi, ma anche all’ambiente in cui viviamo e che, inevitabilmente, condiziona la nostra Salute.
Ogni giorno possiamo fare, noi e i nostri pazienti, piccoli passi verso la Salute, nostra e del pianeta: inscindibilmente legate, indissolubilmente correlate.