Messa al bando della Contenzione da parte dei Fisioterapisti

La contenzione è stata messa al bando dal nuovo codice deontologico. Recepite le indicazioni del Comitato Nazionale di Bioetica: “praticabile solo in presenza di un pericolo grave e attuale, va interrotta non appena tale pericolo viene meno. Mantenere la contenzione integrerebbe condotte penalmente rilevanti”.

LA CONTENZIONE NON È ATTO SANITARIO E NON HA FINALITÀ PREVENTIVA, DI CURA O RIABILITAZIONE. LO SI DICE A CHIARE LETTERE NEL NUOVO CODICE DEONTOLOGICO

Nel corso della Direzione Nazionale AIFI del 25-26 maggio 2019 che si è tenuta a Roma, è stata finalmente recepita la mozione di modifica del Codice Deontologico del Fisioterapista, approvata in occasione dell’ultimo congresso ordinario di AIFI nel 2017. La mozione, presentata da AIFI Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il GIS-AIFI in Fisioterapia Geriatrica, modifica l’Art. 28 del Codice Deontologico del Fisioterapista in tema di “Contenzione”.

Il testo recepisce il pronunciamento del Comitato Nazionale per la Bioetica del 2015 sulla necessità “del superamento della contenzione nell’ambito della promozione di una cultura della cura rispettosa dei diritti e della dignità delle persone, in specie le più vulnerabili”, condannando “l’attuale applicazione estensiva della contenzione, in quanto pratica lesiva dei diritti fondamentali della persona”.

Le Evidenze scientifiche hanno documentato i danni dell’applicazione delle tecniche di contenzione, una pratica ritenuta “lesiva dei diritti dei cittadini” e mai riferibile al processo di cura, prevenzione o riabilitazione.

Le molteplici esperienze sul campo diffuse sul territorio nazionale  stanno dimostrando di come il superamento della contenzione e la messa al bando delle cattive pratiche e la tutela della dignità della persona anziana siano possibili, e di come il ruolo del fisioterapista nella promozione della salute, difesa dei diritti della persona anziana e superamento della contenzione sia centrale e strategico.

La deontologia è la regola di autogoverno della Professione e in quanto tale è la base valoriale a partire dalla quale si predefiniscono i postulati e i presupposti dai quali originano le proposte che si rivolgono alla società, al governo nei suoi vari livelli, al mondo della scienza e al mondo del lavoro. Questo significa che la scelta di modificare il Codice Deontologico dei Fisioterapisti acquista un significato per l’intero sistema, a cominciare dalle altre  professioni esercenti attività sanitaria.

Senza avere la pretesa di condizionare alcuno speriamo, però, di incoraggiare e animare una discussione che è tempo avvenga nel nostro Paese.

Un’ottima occasione potrebbe proprio essere quella offerta dall’avvio degli stati Generali della professione Medica…il prof. Ivan Cavicchi con le “100 tesi per discutere il medico del futuro” ha già posto delle basi consistenti per arrivare ad una presa di posizione forte e chiara su di una pratica –la contenzione – che, oltre a non aver alcuna finalità terapeutica, spesso è la punta di un iceberg che nasconde altre cattive pratiche.

Attraverso questa importante modifica del Codice Deontologico i Fisioterapisti si assumono anche la responsabilità di farsi promotori nei confronti delle altre professioni e della società civile di un modello di cura e assistenza sempre rispettoso dei diritti e della dignità dei cittadini.

Melania Salina
Fisioterapista – Direzione Regionale AIFI FVG

Gilberto Cherri
Fisioterapista – Presidente Gruppo Interesse Specialistico Fisioterapia Geriatrica AIFI

 

Roma, 19 giugno 2019

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