In occasione dell’8 Settembre, le organizzazioni di Fisioterapia di tutto il mondo aderenti alla World Physiotherapy, promuoveranno numerose iniziative. Sarà una settimana dal 6 all’11 settembre con eventi online e interventi sui mass-media, promossi da AIFI e la Commissione di albo nazionale Fisioterapisti.
In questa occasione la sezione Puglia ha deciso di promuovere il progetto ‘‘La puglia nel mondo, con lo sport!” per celebrare l’Italia e la Puglia che vince. Una rivalsa!
Di qui la nostra idea di dare spazio e celebrare i colleghi Pugliesi che in questi mesi hanno dato il loro contributo ed il loro lavoro affinché queste vittorie fossero reali, dando a tutti noi la possibilità di esultare e gioire.
Vi riportiamo di seguito l’intervista di Ottoviano Tateo.
Come nasce il tuo percorso e la tua passione per la pallavolo?
Sin da piccolino mi sono appassionato allo sport, grazie alla mia famiglia e soprattutto a mio fratello, più grande di me di 10 anni, con il quale frequentavo palestre e palazzetti per seguire allenamenti e gare di pallavolo. Appena possibile mi sono avvicinato come praticante facendo tutta la trafila nei campionati giovanili fino alla serie D. Poi ho abbandonato per “limiti d’altezza” e soprattutto perché ho iniziato a frequentare il corso di laurea di fisioterapia. Per me poter spendere la mia professionalità restando in questo ambiente, facendolo ad alti livelli è davvero entusiasmante.
Dove siete quest’anno?
Quest’anno con il gruppo pre juniores maschile abbiamo preparato il mondiale under 19 organizzato a Tehran in Iran. Siamo stati in ritiro dal 12 luglio prima a Camigliatello Silano e poi a Roma per poter preparare nel migliore dei modi la competizione.
Nella tua carriera negli under avete vinto competizioni mondiali, ed anche lo scorso anno vi siete qualificati primi agli europei. Come é stato competere in tempo di COVID?
In questi 4 anni di lavoro con la Federazione Italiana Pallavolo mi sono tolto tante soddisfazioni: nel biennio 2018-2019 abbiamo raggiunto un bronzo europeo in Rep. Ceca, un oro wevza in Belgio, e nell’anno successivo un argento wevza in Italia, un oro olimpico giovanile EYOF in Azerbaigian e un oro mondiale in Tunisia. Nel biennio 2020/21 un oro europeo in Italia e un 6° posto al Mondiale in Iran.
Quindi abbiamo preso parte a numerose competizioni internazionali. Per fortuna ad alto livello, nonostante l’emergenza COVID, si riesce a svolgere attività, con qualche restrizione come ad esempio la permanenza all’interno di ”Bolle di isolamento” con zero contatti all’esterno, cmq possiamo ritenerci fortunati. La cosa più brutta è di certo l’assenza di pubblico che condiziona molto, la nazionale è molto seguita e riesce a sensibilizzare sempre molti spettatori.
Com’é vivere i mesi di ritiro con i ragazzi?
Il ritiro è concentrato nei 40 – 50 gg prima della manifestazione quindi è molto intenso in quanto bisogna cercare di portare i ragazzi alla migliore condizione fisica e tecnico tattica. Prevede una seduta pesi e due Tecnico tattiche in palestra al giorno, quando non ci si allena i ragazzi sono con me per un lavoro di prevenzione o di cura delle affezioni dolorose. È tutto molto intenso e si cerca di inculcare nei ragazzi spirito di attaccamento alla bandiera attraverso una impostazione fatta di regole, rispetto e spirito di gruppo. Effettivamente la cosa più impegnativa è il distacco dalla famiglia: ho la fortuna di avere due bambini che adoro e la distanza non è semplice da gestire. Per fortuna mia moglie è una compagna di vita eccezionale e rende il tutto fattibile.
Hai avuto qualche infortunio importante che ricordi in maniera particolare e che con i tuoi trattamenti hai riportato rapidamente in campo, in contraddizione alle aspettative prognostiche?
Sotto il punto di vista degli infortuni non ci facciamo mancare nulla, i traumi sono all’ordine del giorno. Quest’anno avevo due atleti che avevano eseguito un’artroscopia al ginocchio uno ad aprile e l’altro a giugno: si è fatto un grande lavoro per portarli fisicamente al massimo. Inoltre a fine luglio mi è toccato recuperare una distorsione tibiotarsica di secondo grado; quando c’è un trauma in acuto del genere si arriva a trattare l’atleta anche per 4 volte al giorno, notte compresa! Diciamo che le prognosi classiche sono sempre più lunghe, lavorare con atleti di alto livello in situazioni residenziali con la possibilità di trattarli anche 3-4 volte al giorno ti permette di rimetterlo in campo molto prima rispetto alle classiche aspettative
Che emozioni hai provato durante le vittorie?
Ogni qual volta si indossa la polo e la tuta della Nazionale si ha la consapevolezza di rappresentare una intera nazione, un intero movimento sportivo con tante atlete e atleti e appassionati che pagherebbero per essere al ns posto. Quando si ascolta l’inno nazionale c’è sempre tanta emozione anche se gli anni passano e le esperienze aumentano: è un privilegio!
Poi vincere una medaglia e addirittura le tre competizioni internazionali: un Europeo, un Mondiale e una Olimpiade giovanile, è super!