Webinar sull’uso della teleriabilitazione in Fisioterapia in Italia: tiriamo le somme

Nella serata del 9 ottobre 2024 si è svolto il Webinar AIFI “Indagine sull’uso della teleriabilitazione in fisioterapia”. Vediamo i principali temi emersi nella serata.

Nella serata del 9 ottobre 2024 si è svolto il Webinar AIFI “Indagine sull’uso della teleriabilitazione in fisioterapia” organizzato dal NIS Tecnologie Digitali. Gli ospiti della serata sono stati l’Ingegnere Giuseppe Postiglione, che ha presentato i risultati della propria tesi svolta nel conseguimento del master in Intelligenza Artificiale in Telemedicina presso il Policlinico di Parma, e l’Ingegnere Valentina Camomilla, Professore Associato di Bioingegneria presso l’Università del Foro Italico.

L’Ing.Postiglione ha presentato i risultati di una survey che raccoglie informazioni relative al numero di professionisti sanitari che utilizzano teleriabilitazione e teleconsulto, ma soprattutto dati quantitativi e qualitativi rispetto all’uso che ne fanno della tecnologia.

Tra i risultati più interessanti emerge che, tra i 24 rispondenti che usano modalità di teleriabilitatione, il 70% fa solo teleconsulto, e solamente una minoranza (quanto %??) di loro usa sensori o altre tipologie di hardware. Questo dipende soprattutto dalla disponibilità di sensoristica e accessori proposti presso la struttura lavorativa e dal tipo di riabilitazione che viene svolta.

Le difficoltà tecniche sono state riferite da quasi il 50% degli operatori, ma sono di facile risoluzione e principalmente legate alla interfaccia del dispositivo. In altre parole, commenta la Prof.ssa Camomilla, i sistemi per telemedicina sono robusti, ma la connessione internet, gli aggiornamenti del browser e la lentezza della CPU dei dispositivi sono tutti elementi tecnici che possono rappresentare una barriera all’uso della tecnologia in ambito riabilitativo.

La necessità di formazione è un altro tema fortemente emerso dall’indagine: l’ambiente universitario non include una formazione specifica per la teleriabilitazione, comportando una difficoltà nell’inclusione di questa tecnologia e di piattaforme specifiche come strumento riabilitativo.

Punti essenziali per lo sviluppo di questi sistemi e la loro utilizzabilità sono emersi essere la protezione del dato sul fronte privacy e la certificazione CE di dispositivi ed algoritmi.

Tra gli aspetti negativi della telemedicina, con il rischio potenziale di ridurre l’efficacia terapeutica, sono stati evidenziati una limitata possibilità di esprimere empatia e una ridotta possibilità di interazione tra paziente e professionista.

Infine, sono state rilasciate recenti linee guida sul tema redatte dalla American Physical Therapy Association (che potete trovare al seguente link https://academic.oup.com/ptj/article/104/5/pzae045/7633220?login=false), che forniscono indicazioni specifiche per l’utilizzo della teleriabilitazione nella pratica fisioterapica. In particolare, queste raccomandazioni mirano a rendere la teleriabilitazione una componente efficace e sicura della pratica fisioterapica, assicurando che i pazienti possano beneficiare di un’assistenza personalizzata, accessibile e di alta qualità anche a distanza. Di seguito un breve riassunto dei punti chiave.

Secondo le raccomandazioni della American Physical Therapy Association, i fisioterapisti sono invitati a:

  1. Raccomandare la Teleriabilitazione: Consigliare l’uso della teleriabilitazione o modalità ibride, in quanto possono offrire vantaggi comparabili o superiori alla terapia tradizionale per l’aderenza e la soddisfazione del paziente, specialmente in determinate condizioni di salute. (Qualità dell’evidenza: Moderata; Forza Raccomandazione: Moderata)
  2. Personalizzare le Opzioni di Trattamento: Discutere con il paziente la possibilità di utilizzare la teleriabilitazione in base alle sue esigenze cliniche e personali, confrontandola con la terapia in presenza, identificando insieme quali modalità siano maggiormente indicate. (Qualità dell’evidenza: Moderata; Forza Raccomandazione: Moderata)
  3. Ridurre Barriere e Promuovere Facilitatori: Identificare e lavorare per ridurre le barriere che limitano l’accesso alla teleriabilitazione, collaborando con i pazienti per favorire i facilitatori necessari per il successo della terapia a distanza. (Qualità dell’evidenza: Alta; Forza Raccomandazione: Alta)
  4. Superare le Difficoltà Organizzative: Lavorare per rimuovere ostacoli clinici e organizzativi che potrebbero interferire con l’implementazione della teleriabilitazione e migliorare il supporto strutturale per il trattamento remoto. (Qualità dell’evidenza: Da moderata ad alta; Forza Raccomandazione: Alta)
  5. Utilizzare la Teleriabilitazione per la Diagnosi e il Monitoraggio: Sfruttare le tecnologie di teleriabilitazione per eseguire valutazioni che possano produrre dati affidabili e comparabili a quelli della terapia in presenza per alcune condizioni specifiche. (Qualità dell’evidenza: Bassa; Forza Raccomandazione: Debole)
  6. Raggiungere Obiettivi Terapeutici Simili alla Terapia in Presenza: Usare la teleriabilitazione per conseguire obiettivi terapeutici paragonabili a quelli della terapia tradizionale per determinati casi clinici, garantendo continuità e qualità nell’assistenza. (Qualità dell’evidenza: Bassa; Forza Raccomandazione: Moderata)
  7. Monitorare e Gestire la Sicurezza del Paziente: Anticipare, prevenire e documentare eventuali eventi avversi specifici della teleriabilitazione, garantendo che il trattamento a distanza rispetti i codici etici e gli standard di sicurezza del paziente. I fisioterapisti devono assicurarsi che qualsiasi potenziale rischio sia gestito in modo tempestivo e documentato accuratamente. (Qualità dell’evidenza: Bassa; Forza Raccomandazione: Alta)
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