Si fa accesa la discussione sulla mancata attuazione delle legge 43. L'8 settembre a Firenze le decisioni delle professioni sanitarie

Il 4 settembre è formalmente decaduta la delega al governo, prevista dalla legge 43/06, per l'istituzione degli ordini delle professioni sanitarie. I Collegi e le Associazioni professionali, come preannunciato all'indomani del Consiglio dei Ministri del 31 agosto, si incontreranno nel pomeriggio di venerdì 8 settembre a Firenze per decidere quali iniziative assumere nel merito. Intanto, dopo le dichiarazioni dei Presidenti di alcune professioni e il comunicato stampa del Ministro Turco, la discussione e le dichiarazioni si fanno sempre più accese di pari passo con l'aumentare dell'irritazione e dell'indignazione dei professionisti nei confronti di questa ingiustificata decisione del governo Prodi.

31 agosto 2006 (MINISTERO DELLA SALUTE)
"Professioni sanitarie: proroga di 12 mesi della delega per l'istituzione di Ordini e Albi"
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro della Salute Livia Turco, un ddl per il differimento di 12 mesi del termine per l'esercizio della delega per l'istituzione degli Ordini e degli Albi delle professioni sanitarie, infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione.
Grazie a questo disegno di legge, che godrà di una corsia preferenziale per una rapida approvazione del Parlamento, il Governo avrà tempo fino al 4 settembre 2007 per affrontare con attenzione la materia insieme alle diverse professioni e per ricollegare la regolamentazione del settore all'interno della annunciata più ampia riforma di tutti gli Ordini professionali italiani.
"Abbiamo mantenuto l'impegno preso a fine luglio ha dichiarato il Ministro Turco per fare un buon lavoro insieme ai 500.000 professionisti sanitari interessati al riordinamento dei loro Ordini e Albi atteso ormai da tanti anni".

31 agosto 2006 (ANSA-SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE, G. Patta)
"La mancata approvazione dello schema di decreto legislativo di istituzione degli ordini delle professioni sanitarie è un'occasione persa, a cui il Governo dovrà porre rimedio mettendo subito in agenda il riordino complessivo dell'esercizio delle professioni intellettuali e tenendo in giusto conto le peculiarità delle professioni sanitarie, non assimilabili alle altre".
Lo afferma il sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta.
Il testo di legge proposto il 21 luglio scorso, "fortemente condiviso dall'insieme delle associazioni di categoria – rileva Patta in una nota – mirava, con i suoi contenuti innovativi, a rinnovare la vita delle organizzazioni professionali attraverso una maggiore democrazia interna ed una apertura agli utenti.
Soltanto con l'esercizio di un effettivo controllo sui comportamenti professionali degli operatori può essere infatti raggiunta quella trasparenza che deve caratterizzare il lavoro in sanità, indispensabile per una utenza bisognosa, debole e priva di potere contrattuale". "L'esaurimento della delega – conclude il sottosegretario alla Salute – lascia così insoluti i problemi di 500.000 operatori, gran parte dei quali restano incardinati in albi professionali vetusti ed inadeguati alle moderne esigenze degli utenti e delle categorie stesse".

31 agosto 2006 (CISL FP)
"No alle prese in giro di questo governo".
Cosi' la Cisl-Funzione pubblica commenta lo stop del Consiglio dei ministri al decreto di attuazione della riforma degli ordini per le professioni sanitarie.
"Questo Governo – afferma il sindacato – continua ad agire per proclami troppo frettolosi e poi non realizza gli obiettivi promessi; infatti, in materia di ordini delle professioni sanitarie il Ministro prima promette nel mese di giugno 2006 l'applicazione della Legge 43 del 1 febbraio entro i termini previsti, e cioe' il 4 settembre, e poi fa decadere la delega e propone un altro disegno di legge che deve seguire tutto l'iter parlamentare i cui contenuti sono assolutamente tutti da ridefinire. Ma se finora – commenta il sindacato – ci sono voluti 15 anni e tre legislature per arrivare alla Legge 43 del 2006, voluta da tutte le forze politiche in modo bipartisan e da tutte le professioni, vincendo le resistenze di altre professioni, quanti anni ci vorranno ancora?".
Le professioni sanitarie, sottolinea la Cisl,"aspettano da 15 anni l'istituzione degli ordini e l'avevano gia' realizzata con la legge 43: bastava applicarla, ma questo governo l'ha fatta decadere".
La Cisl parla dunque di "attacco alle professioni sanitarie" e al "sistema di regole per la garanzia e la tutela della qualita' del servizio al cittadino".L'Ordine per le professioni sanitarie, continua il sindacato, "e' necessario al fine di garantire gli aspetti deontologici della professione e di tutelare i cittadini, oltre che di promuovere e realizzare il percorso di autonomia e responsabilizzazione professionale dei professionisti. Basta con la 'caccia alle streghe'.L'Ordine degli infermieri o di altre professioni sanitarie – conclude la Cisl – non e' da paragonare alle lobbies professionali che in questo paese per 50 anni si sono arricchite, con il consenso di tutte le forze politiche".

4 settembre 2006 (On. SILIQUINI – ALLEANZA NAZIONALE)
"Siamo d fronte ad un Governo bugiardo che prima promette e poi pugnala alle spalle"
"Il Ministro Turco ha messo in atto un vero e proprio "raggiro" nei confronti dei professionisti sanitari italiani, che stupidi ed ignoranti proprio non sono, dal momento che compiono un qualificato iter formativo universitario con esame di stato abilitante, ed hanno quindi colto perfettamente che questo governo li ha "liquidati" senza appello" – ha affermato l'On.le Maria Grazia Siliquini, responsabile dell'ufficio libere professioni di Alleanza Nazionale.
"E' evidente tutta la contraddizione del Ministro Turco ha continuato Siliquini – che per quattro mesi ha promesso ai professionisti del settore sanitario l'istituzione degli ordini, assicurando dapprima la piena attuazione della legge 43/2006 mediante l'emanazione dei decreti attuativi, legge fortemente voluta e realizzata dal centrodestra in 3 anni di lavoro parlamentare, per poi a settembre tradire le promesse cancellando – di fatto – il riconoscimento della professionalità di 550.000 operatori del settore.
Infatti, con la proroga di 12 mesi della delega per l'istituzione di ordini e albi delle professioni sanitarie, infermieristiche, osteriche, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione, approvata dal consiglio dei ministri il 31 agosto scorso, questo esecutivo ha "ammazzato" la legge 43/2006 del Governo Berlusconi.
Anche su questo delicatissimo fronte sanitario i cittadini e gli elettori si stanno rendendo conto di avere di fronte un governo "bugiardo", che prima promette – vedasi la promessa di concertazione con i professionisti assolutamente non rispettata con il decreto Bersani – e poi, una volta al potere, pugnala alle spalle tradendo quelli che lo hanno eletto".
"Condivisibili sono quindi le forti critiche avanzate sia dalle categorie interessate sia dalla CISL, che hanno valutato l'operato del governo nei confronti delle professioni sanitarie come una vera presa in giro: infatti ci sono voluti ben 15 anni di richieste da parte dei professionisti, ed oltre 3 anni di iter parlamentare per l'approvazione della legge 43/2006 che istituisce nuovi ordini sanitari, e solo 1 ora del governo Prodi per distruggerla"- ha continuato la responsabile di AN per le professioni.
"In questo modo- ha concluso Siliquini- il governo di centrosinistra ha calato il "de profundis" sul riconoscimento della professionalità di 550.000 professionisti italiani dell'area sanitaria. Sono certa che i professionisti avranno buona memoria per il futuro".

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