Qualsiasi modifica all'assetto giuridico costruito negli anni e ormai consolidato sarebbe inammissibile, anche perché le conflittualità che potrebbero crearsi non sono prevedibili. È questo il monito lanciato ieri dall'Aifi in una lettera indirizzata al ministro della Salute Livia Turco e al sottosegretario Patta, per rigettare i tentativi di apportare cambiamenti al decreto sugli ordini delle professioni sanitarie da parte di categorie non direttamente interessate al provvedimento.
"Queste norme", si afferma nella missiva che l'associazione ha inviato nella veste di garante della legalità e richiamando le istituzioni a mantenere alto il senso di responsabilità, "stanno permettendo una crescita e uno sviluppo equilibrato delle professioni nel 'reciproco rispetto' (legge 42/99). Pertanto qualsiasi integrazione di questo articolato sarebbe inaccettabile, non oggetto della delega e potrebbe creare delle conflittualità al momento non del tutto prevedibili".