"Ci rivolgiamo a voi perché siamo preoccupati per i diritti delle persone con disabilità". Si apre con queste parole l'appello lanciato da Pietro Vittorio Barbieri, presidente della Federazione italiana per il superamento dell'handicap (Fish), che torna a mobilitarsi per il nomenclatore tariffario delle protesi e degli ausili, "affinché non vi siano venti diverse modalità di garantire un prodotto negando l'universalità dei diritti". Un appello che l'Aifi sottoscrive in pieno, e a cui si può aderire fino alle ore 17 di domani, martedì 11 marzo.
"Dopo il ritiro del Dpcm dei Lea (Livelli essenziali di assistenza, ndr) approvato nella precedente legislatura, – si legge nel testo – ancora oggi i cittadini con disabilità e le loro famiglie assistono attoniti a un rimpallo tra Governo e Regioni". E quindi "siamo preoccupati perché tra le affermazioni riportate dai mass media vi è la possibilità di approvare solo alcuni livelli essenziali. Non tutti". Tra gli esclusi, potrebbero annoverarsi quelli su cui non c'è accordo tra i rappresentanti dello Stato e delle Regioni. Un esempio? I prezzi e le modalità erogative di ausili e protesi. Per questo "il nomenclatore potrebbe essere una vittima annunciata", sottolinea l'appello.
Ma oltre alle parole, ci sono i fatti: richiamandosi al "senso di responsabilità istituzionale verso i cittadini con disabilità e dei loro familiari", la Fish invita a partecipare al presidio che intende organizzare in concomitanza con la prossima discussione della Conferenza Stato-Regioni sui Lea.