di VALERIA PINI
LA CAMPANELLA sta per suonare e dopo una lunga pausa estiva si torna a scuola. Per bambini e ragazzi ecco di nuovo il problema degli zaini pesanti e delle giornate sedentarie, fra banchi e pomeriggi di studio. Meglio ricominciare l’attività scolastica seguendo qualche consiglio per tutelare la salute. Per prima cosa il peso dello zaino non deve superare il 10% di quello corporeo. Questo vuol dire che per un bimbo di 6-8 anni non può essere oltre i tre chilogrammi. Inoltre va portato su entrambe le spalle, in modo da bilanciare il peso.
L’acquisto della cartella. Al momento dell’acquisto è importante sceglierne una in tessuto leggero, in modo che non ci sia altro peso aggiuntivo rispetto a quello dei libri. La cosa migliore resta comunque il trolley. “La posizione in avanti del collo, tipica di chi sostiene un peso sulla schiena, favorisce le contratture muscolari. Uno zaino troppo pesante, portato a lungo da chi non ha ancora un buono sviluppo muscolare, può essere un fattore di rischio per il mal di schiena – spiega il professor Paolo Cherubino presidente dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot) – Bisogna però ammettere che non è dimostrata una correlazione tra zaino e scoliosi o cifosi. Inoltre può avere ripercussioni sulla respirazione, perché l’eccessivo peso influenza la fatica dei muscoli respiratori”.
INTERATTIVO Come scegliere e indossare lo zaino
“Non è detto infatti – come spiega il professor Guido La Rosa, responsabile dell’Unità operativa di Ortopedia del Bambino Gesù di Roma – che uno zainetto troppo pesante sia l’indiziato principale dello sviluppo della scoliosi, che colpisce sette bambini su mille ogni anno, tuttavia è un fattore non trascurabile, perché portare tutti i giorni un peso eccessivo può portare a sviluppare, se non questa malattia delle vertebre, atteggiamenti posturali scorretti che devono essere curati”.
Anche la scuola, però, può far qualcosa per rendere più leggeri gli zaini dei ragazzi e preservare le loro schiene: se proprio è impossibile fare come in Olanda, dove in via sperimentale sette istituti scolastici hanno sostituito i 10-12 chili di zaino pieno di libri con un sottile e leggero tablet, si potrebbe adottare una soluzione di compromesso, fornendo ai ragazzi dei testi online durante le attività didattiche.
IL FUMETTO La schiena va a scuola
Aumentano i casi di lombalgia. Secondo l’Associazione italiana di Fisioterapisti (Aifi), cinque bimbi su dieci tra i 6 e i 10 anni soffrono di lombalgia. Il numero degli alunni di scuola elementare che presenta dolore alla parte bassa della schiena, è pari al doppio di quello dei loro genitori quando avevano la stessa età. In occasione della riapertura delle scuole e in concomitanza con la settimana della fisioterapia, che incomincia oggi 8 settembre e si conclude il 14, l’Aifi pubblica “La schiena va a scuola: prime regole per rispettarla”. L’opuscolo, con testi semplificati e fumetti, contiene consigli pratici per gli studenti.
“Evitare di studiare sul letto o sul divano”. I ragazzi tornano sui banchi nelle scuole, ma anche a studiare il pomeriggio a casa. E anche qui ci sono consigli da seguire. La scrivania, ricorda l’Aifi, deve essere proporzionata all’altezza e il bambino deve poterci appoggiare gli avambracci con le spalle rilassate. “La peggiore posizione è quella chinata in avanti. Nello stare seduti bisognerebbe mantenere le normali curvature della schiena. In particolare il sacro deve essere appoggiato allo schienale e la lordosi lombare ben mantenuta – aggiunge Cherubino – la testa ben allineata al collo e i piedi devono essere ben appoggiati al pavimento. E’ sbagliato anche studiare sul letto o sul divano, perché si rischia di assumere posizioni scorrette”.
Se si usa il computer. La postura è importante anche quando si sta al computer o si lavora sul tablet o si legge un testo sull’e-book. “Meglio evitare di tenerli sulle gambe: è consigliabile appoggiarli su un tavolo, utilizzando i supporti disponibili, mantenendo la testa allineata alle spalle e la colonna vertebrale il più aderente possibile alla sedia – spiega Marco Monticone responsabile dell’UO di Riabilitazione Neuromotoria dell’Irccs Fondazione Maugeri di Lisson – Infatti, una posizione di iperflessione della colonna vertebrale mantenuta a lungo potrebbe provocare dolori a carico del collo, delle spalle e della schiena, oltre a favorire la comparsa del dorso curvo. Un altro consiglio utile è variare la propria posizione ogni mezz’ora, prendendosi delle pause per sgranchire la colonna, in particolare per chi già soffre di cervicalgia o lombalgia”.
L’illuminazione. Non va trascurata infine l’illuminazione nelle stanze dei ragazzi. “A casa come a scuola la scrivania deve avere un’illuminazione proveniente da una doppia fonte, una opposta all’altra: una artificiale regolabile e una naturale. Il grado di luminosità deve essere poi misurato ad altezza di scrivania, a 85 centimetri da terra – ricorda Salvatore Tringali, dirigente medico dell’Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro dell’Irccs Fondazione Maugeri di Pavia – Anche a casa il piano di studio deve tenere conto dell’altezza dell’alunno-studente, così come il piano di seduta che deve essere regolabile in altezza e con lo schienale inclinabile tra i 95° e i 110° per garantire la postura eretta della schiena e un adeguato appoggio degli arti superiori”.
L’attività fisica. Un vero toccasana è ovviamente l’attività fisica, che aiuta a prevenire questi disturbi e a curarli e che va praticata vincendo la pigrizia, una delle caratteristiche che bambini e adolescenti italiani sembrano avere di più. Gli esperti dell’Aifi ricordano di evitare di costringere i bambini a stare troppo seduti nel corso della giornata. “Lo sport deve essere consigliato a tutti i bambini per un aspetto esclusivamente ludico – conclude Cherubino – A mio parere il bambino non va indirizzato verso uno sport particolare, ma andrebbero seguiti i suoi desideri almeno all’inizio. L’unico obiettivo è quello di farlo divertire e di far sviluppare le sue capacità motorie insieme ai suoi coetanei. Qualsiasi sport va bene per questi scopi”.
fonte: La Repubblica
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