Il fisioterapista: tra organizzazione e riconoscimento
Tesi di laurea di uno studente del Corso di Laurea di Fisioterapia dell’Università degli Studi di Palermo
Negli ultimi anni la figura del fisioterapista sembra aver assunto un ruolo centrale per soddisfare il bisogno di salute della persona. Ciononostante, la figura professionale potrebbe non essere riconosciuta dalla popolazione e dagli stessi fisioterapisti, talvolta travisati con altre figure abusive presenti nel mercato del lavoro. Il fisioterapista potrebbe non essere a conoscenza delle proprie responsabilità da un punto di vista giuridico ed etico. L’organizzazione e i rapporti di lavoro potrebbero influenzare la qualità dell’intervento del professionista a scapito del paziente, il quale poi potrebbe non riconoscere il fisioterapista secondo quanto legittimato dal profilo professionale. Ci si propone di comprendere quanto sia appropriato il percorso formativo del fisioterapista in Italia, rispetto ad eventuali ripercussioni sull’attività lavorativa degli stessi professionisti. La storia della professione e la differente formazione possono aver influito sulla percezione del fisioterapista nei diversi paesi del mondo, creando notevoli gap tra l’Italia e gli altri stati d’Europa e dell’oltreoceano. La tesi si propone di analizzare le forme di riconoscimento, in grado di oggettivare la professionalizzazione del fisioterapista, a partire dal riconoscimento legislativo da parte dello stato, all’acquisizione di riconoscimenti sostanziali presso l’opinione pubblica. Lo studio comprende un sondaggio, realizzato tramite un primo questionario, che mira a verificare il livello di consapevolezza della professione del fisioterapista nella popolazione. Un secondo questionario, invece, è finalizzato alla verifica del livello di percezione che il fisioterapista stesso ha della propria professione, del grado di autonomia, delle sue potenzialità e responsabilità. Ci si propone di realizzare un confronto rispetto a risultati e statistiche di studi effettuati in Italia e nel resto del mondo, tramite l’analisi di articoli scientifici presenti in letteratura. La raccolta e l’analisi dei dati rappresentano lo strumento di comparazione tra le ipotesi dello studio e quanto percepito realmente dalla popolazione e dai fisioterapisti. Dunque lo studio potrebbe confermare o escludere l’importante gap tra quanto percepito e quanto legittimato dal profilo professionale a partire dal ’94 e dimostrare quanto le aspettative di AIFI e dell’APTA per il vicino 2020 siano realmente soddisfatte.
Se sei uno studente del corso di laurea in Fisioterapia oppure di un master universitario di primo e secondo livello e vuoi sottoporre ai nostri fisioterapisti associati un questionario puoi contattare l’ufficio ricerca A.I.FI all’indirizzo: info@aifi.net