Il Consiglio di Corso di Laurea in Fisioterapia di Bologna: abrogare l'1septies

Il Consiglio di Corso di Laurea in Fisioterapia dell'Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, di fronte alla Legge 3 febbraio 2006, n. 27, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, recante misure urgenti in materia di università, beni culturali ed in favore di soggetti affetti da gravi patologie, nonché in tema di rinegoziazione di mutui", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 29 del 4 febbraio 2006, il cui articolo 1-septies recita: "Il diploma di laurea in Scienze Motorie è equipollente al diploma di Laurea in Fisioterapia, se il diplomato abbia conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da istituirsi con decreto ministeriale, presso le università",
esprime con forza il proprio dissenso.
Infatti, nel nostro Paese gli studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia percorrono un curriculum formativo in linea con le specifiche direttive ministeriali e con le normative Europee (da ultimo Direttiva 2005/36/CE pubblicata sulla Gazzetta Unione Europea del 30/09/2005), pianificato per raggiungere l'obiettivo di formare professionisti culturalmente e professionalmente abilitati a svolgere "attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e a procedure di valutazione funzionale".
Il Corso di Laurea in Fisioterapia di Bologna
manifesta la propria fortissima contrarietà
all'equiparazione di due distinti corsi di laurea, l'uno obbligatoriamente di competenza della Facoltà di Medicina, l'altro attivato in alcune sedi Universitarie entro una Facoltà autonoma oppure con varie Facoltà di riferimento (Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali; Scienze della Formazione; Lettere e Filosofia; Giurisprudenza), l'uno con ordinamento, regolamento e piano didattico stabiliti in funzione di un profilo professionale sanitario definito con legge dal Ministero della Salute, l'altro con obbiettivi e sbocchi professionali estranei all'ambito sanitario;
manifesta la propria fortissima perplessità
rispetto alla mancanza di valore abilitante della prova finale del corso di laurea triennale in Scienze Motorie, al contrario di quella in Fisioterapia, che comprende per legge una prova pratica, oltre alla discussione dell'elaborato scritto, alla presenza di una commissione ministeriale contenente rappresentanti del Ministero della salute e del MIUR e rappresentanti delle associazioni professionali, ed ha valore di esame di Stato abilitante alla professione;
sottolinea che
la suddetta equipollenza annulla gli effetti della programmazione degli accessi, effettuata dal MIUR di concerto con il Ministero della Salute, sentite le Regioni e i Collegi e Associazioni Professionali, con il Ministero, programmazione che garantisce di mantenere alti standard qualitativi della formazione e che inevitabilmente costringe ad una seria e severa selezione tramite test di ingresso;
ribadisce
le competenze delle figure professionali formate nell'ambito della classe SNT/2 – Classe delle lauree in professioni sanitarie della riabilitazione – e, nel caso in oggetto, quelle del fisioterapista; tali competenze non si limitano alla riabilitazione dell'apparato locomotore, ma comprendono anche le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre 1994, n. 741 e successive modificazioni ed integrazioni, "…svolgendo con titolarità e autonomia professionale, nei confronti dei singoli individui e della collettività, attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e a procedure di valutazione funzionale nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali conseguenti a eventi patologici, a varia eziologia, congenita od acquisita".
Il Corso di Laurea in Fisioterapia invita
pertanto la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna ad attuare tutto quanto è in suo potere per contribuire a far abrogare e, in subordine, a non fare attuare l'equipollenza fra la laurea in Scienze Motorie e la laurea in Fisioterapia.

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