Icf: all'indomani del primo Convegno nazionale

Si e' chiuso ieri, a Riva del Garda (Trento), il primo "Convegno Nazionale sulla Classificazione Icf in Italia 2001-2009". L'evento, durato due giorni, ha fatto registrare una partecipazione nutrita e interessata.
Tra i tanti relatori che nei loro interventi hanno analizzato i vari aspetti e applicazioni della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilita' e della Salute – messa a punto dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) nel 2001 – c'era anche il presidente Aifi. Antonio Bortone ha parlato durante il workshop dedicato a "L'Icf nella ricerca e nell'universita'", coordinato da Matilde Leonardi. Scopo di questa sessione: discutere "le possibili modalita' per costruire, nei diversi settori, un linguaggio comune, che possa servire sia per la progettazione individualizzata che per la ricerca e la clinica". Nello specifico, la relazione di Bortone ha trattato dell'"Icf in Fisioterapia: il ruolo dell'Aifi". L'Associazione puo' e deve giocare una parte di primo piano in tre ambiti fondamentali: "affrontare le criticita' della moderna medicina, eliminare l'uso di una comunicazione 'creativa', sistematizzare l'approccio metodologico alla persona". Tra le altre cose, il presidente si e' poi soffermato sull'esigenza di "Educare il 'sistema professionale' – l'Icf e il Fisioterapista", articolando il discorso intorno ad alcuni nodi nevralgici come la necessita' di avere una griglia di riferimento per costruire il "profilo funzionale di Persone assistite", oltre che di migliorare la diagnosi fisioterapica e il lavoro in team, e avere un "linguaggio scientifico condiviso".

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