Entra nel vivo la campagna Aifi contro l'abusivismo

Prosegue senza sosta la battaglia dell'Aifi contro l'abusivismo professionale, che fa ha fatto registrare un risultato positivo. Il 21 settembre scorso il tribunale di Verona, sezione distaccata di Legnago, ha condannato un sedicente fisioterapista per il reato di esercizio abusivo della professione, un caso segnalato e seguito dall'Aifi Veneto. La pena comminata è stata un mese di reclusione, convertita in 1.140 euro (e condonata). Ma il giudice non si è limitato a questo: ha condannato l'imputato a risarcire all'Aifi il danno, liquidato in via equitativa in 3.500 euro, e al rimborso delle spese sostenute per l'assistenza legale
Nel frattempo, è partita nelle regioni la distribuzione del volantino della campagna "IO SONO UN FISIOTERAPISTA VERO", che dalle sedi dell'associazione verrà diffuso negli studi del medici di famiglia, con i quali si sottoscriveranno protocolli ad hoc, nelle farmacie, negli ambulatori. Nel prossimo numero della rivista, poi, verrà pubblicato il manifesto della campagna, una locandina da staccare e appendere nelle aziende ospedaliere e nelle strutture sanitarie private.
Inoltre, le sedi regionali dell'associazione si stanno attivando per condividere e sottoscrivere il protocollo nazionale Aifi-Tribunale per i diritti del malato a livello locale. Con l'obiettivo di preparare entro la fine dell'anno il Libro bianco sull'abusivismo, un dossier da inviare al ministero della Salute, le sedi regionali Aifi stanno raccogliendo e inviando le segnalazioni di casi di abusivismo professionale. Sono in cantiere anche iniziative territoriali per diffondere la campagna, dall'organizzazione di iniziative pubbliche per la sensibilizzazione della cittadinanza, alla presenza autorizzata a manifestazioni di altri enti sui diritti dei cittadini. Chiunque voglia partecipare e contribuire alle attività a difesa della professione si metta in contatto con la propria sede regionale.

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