Emendamento inammissibile, Manigrasso: "Il governo faccia chiarezza"

È stato dichiarato inammissibile dal presidente della Camera l'emendamento presentato dal governo, di soppressione dell'articolo 1-septies della legge n. 27 del 3 febbraio 2006, che prevede l'equipollenza della laurea in scienze motorie a quella in fisioterapia. L'emendamento abrogativo era inserito nel disegno di legge AC 6259 "Conversione in legge del decreto legge 10 gennaio 2006 n. 4" ed era stato presentato a nome del governo dalla senatrice Maria Grazia Siliquini, sottosegretario al Miur, perché la norma "attribuisce valore legale a titoli di studio conseguiti all'esito di percorsi formativi radicalmente differenti" e "si pone in contrasto con l'art. 33 della Costituzione che, per l'abilitazione all'esercizio delle professioni, prevede il superamento di un apposito esame di Stato".
La bocciatura non è sul merito della questione, ma è stata attribuita a motivi di carattere generale. Di fronte alla presentazione di più di trecento emendamenti al decreto sulla pubblica amministrazione si è infatti proceduto all'inammissibilità di tutti quelli non ritenuti congrui con il tema trattato nel decreto. "Siamo stupefatti di fronte all'azione di un Parlamento che, come un pendolo, prima approva la legge sugli ordini e subito dopo rende possibile l'equipollenza tra professioni completamente diverse tra loro; che prima approva un decreto 'omnibus' che include norme palesemente anticostituzionali e subito dopo riscopre la necessità di normare, mantenendo la coerenza della materia legislativa" dichiara il presidente dell'Aifi Vincenzo Manigrasso. "In ogni caso, riteniamo che questo emendamento dovesse essere difeso e tutelato in maniera più decisa. Ora ci aspettiamo che il governo, dopo l'ordine essersi espresso a favore dell'abrogazione dell'1-septies, faccia chiarezza su tutta la questione e agisca di conseguenza. Per quel che ci riguarda, continueremo a manifestare il nostro dissenso nei confronti di una norma giuridicamente infondata, inapplicabile, pericolosa per i cittadini e profondamente iniqua nei confronti di laureati che hanno deciso di svolgere la propria attività in un settore delicato come quello della tutela della salute e della riabilitazione".
Intanto, le strutture regionali dell'Aifi continuano a mantenere alto il livello di mobilitazione, organizzando presìdi, assemblee e incontri in tutte le città, nelle strutture sanitarie e negli ospedali, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, le associazioni dei cittadini e dei disabili, oltre che dei professionisti e degli studenti dei corsi di laurea. Sulla base dei prossimi sviluppi, si sta anche valutando l'opportunità di organizzare una manifestazione nazionale.

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