Dopo l'evento del nord, intervista a Bortone sul Cinquantenario di Aifi

L'8 giugno del 1959, esattamente cinquant'anni fa, nasceva l'Associazione Italiana Fisioterapisti, allora chiamata Aitr (Associazione Italiana Terapisti della Riabilitazione).
Per festeggiare il suo primo mezzo secolo di vita, l'Aifi ha messo a punto una serie di appuntamenti, locali e nazionali. Il primo evento nazionale è stato celebrato lo scorso 6 giugno, a Milano. Un'occasione per bilanci importanti, e commovente al tempo stesso, a cui sono intervenuti, tra gli altri, anche i soci fondatori Sergio Pivetta e Federico Salvatori.
"Due illustri colleghi che hanno raccontato come è nata la nostra Associazione", dice Antonio Bortone, presidente di Aifi, a cui abbiamo chiesto un commento.
"Pivetta e Salvatori hanno parlato della spinta motivazionale ad aggregare fisioterapisti di poli professionali e zone geografiche diversi, in un progetto di identità e sviluppo culturale che ha mosso gli animi e organizzato le forze. Malgrado le risorse strumentali fossero molto scarse rispetto a oggi".
Altro intervento molto interessante, quello della "collega Vanna Tampellini, che ha ricordato le origini dei corsi di aggiornamento, prima su scala interregionale e poi nazionale".
"Un'Associazione che ha sempre dimostrato di avere un grande cuore e che da oggi riprende ad avere una memoria viva – aggiunge Bortone – può guardare al futuro con ottimismo, e stimolare le nuove generazioni a confermare un sistema di valori fondamentali e condivisi".
In particolare, continua, "voglio rivolgere cinque ringraziamenti "ad personam", uno per decennio. A cominciare dal primo Presidente nazionale, Sergio Papini, professionista serio e collega lungimirante. E questo "grazie" è indirizzato anche a tutti coloro che hanno contribuito allo sviluppo associativo, con strumenti rudimentali ma con grande passione e dedizione. Un secondo ringraziamento va al "mio" primo Presidente, il collega Vincenzo Avallone, che ha alimentato la crescita dell'Associazione, sia in ambito politico che culturale.
Di seguito, dico grazie all'unico Presidente onorario dell'Aitr, Antonio Cartisano, che ha saputo dimensionare la rappresentatività dell'Associazione sull'intero territorio nazionale, avviando la fase di costruzione della "rete". E cioè un sistema politico capace di raggiungere obiettivi legislativi essenziali (dal Profilo alla Dirigenza).
La quarta menzione è per il primo Past president di Aifi, Vincenzo Manigrasso: coraggioso innovatore, in grado di affrontare con lucidità e determinazione gli attacchi politici mossi da revisionismo storico e finalizzati a una restaurazione politico-professionale. A lui, il merito di aver reso l'Associazione adulta e politicamente capace di sostenere la leadership della categoria.
Ultimo ma non ultimo, grazie di cuore ai colleghi e agli studenti che incontro ogni giorno, in ogni occasione, in ogni parte di Italia. Grazie per le manifestazioni di affetto e fiducia, e soprattutto per il sostegno morale che aiuta noi, attuali dirigenti, ad andare avanti, investendo tante risorse personali".
"Questo è un compleanno storico, – conclude Bortone – è la festa di una categoria, è la certezza di una professione che continua ad appassionare e a svilupparsi. Vorrei che in ogni Servizio, Ospedale, Ambulatorio, Studio, con ogni Paziente, ci fosse un momento di celebrazione e di brindisi per la nostra Storia e per il nostro Futuro. Che, con oggi e da oggi, scriveremo insieme".

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