L'Associazione italiana fisioterapisti dice no all'emendamento leghista che abolisce il divieto di segnalazione degli immigrati irregolari da parte dei medici e degli altri operatori sanitari. E lo fa aderendo all'appello "Divieto di segnalazione" lanciato da Medici senza frontiere, una campagna di mobilizzazione per chiedere ai senatori di respingere il provvedimento.
"Siamo medici e infermieri non spie" è lo slogan della protesta: un concetto che il presidente Aifi Antonio Bortone condivide appieno. "E' vocazione del fisioterapista – si legge in una lettera inviata da Bortone a Salvatore Geraci, il presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (Simm) – basare il proprio impegno professionale per la lotta contro le 'differenze', contro le difficoltà di origine primariamente fisica, ma non solo". Per questo "il nostro impegno è sempre attento e sensibile a qualsiasi programma di integrazione o di non limitazione di libertà, sia che essa possa essere intesa in termini di scelta funzionale che di vita".
Oltre all'Aifi, all'appello hanno già aderito più di 50 associazioni e rappresentati della società civile, che in serata si riuniranno per una fiaccolata davanti a Montecitorio.