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Anelli (FNOMCEO): Noi i medici dei cittadini
L’accordo nella Conferenza Stato-Regioni del 24 gennaio 2018 sul ‘Documento tecnico di indirizzo sui problemi legati all’incontinenza urinaria e fecale’ è stato al centro della seconda e ultima giornata del convegno Fincopp, a Bari. Alla tavola rotonda della mattinata hanno preso parte relatori come Filippo Anelli, presidente Fnomceo, Mauro Tavarnelli, presidente A.I.FI., Ettore Attolini, dirigente Aress, e Pietro Fiore, presidente Simfer.
Anelli ha parlato del rapporto tra medici e cittadini: “Da sempre abbiamo sposato l’idea che il rapporto tra pazienti e Ordini debba essere stringente, in particolare sulle patologie che hanno un aspetto sociale. Il rapporto e’ cambiato, la società e’ progredita e la professione deve essere capace di rispondere ai bisogni dei cittadini. A settembre faremo un incontro con tutte le associazioni, a Roma, perché vogliamo ragionare sui diritti. Un diritto che non è solo quello alla
salute. Oggi il paziente chiede al medico di potere confrontarsi sulla propria salute, quindi il medico diventa sempre più il medico del cittadino. Noi vogliamo essere i medici dei cittadini”.
Ma la professione e’ sempre più ‘povera’ di camici bianchi: la carenza si avverte in particolare per quanto riguarda gli specialisti. “Non abbiamo piu’ medici specialisti- ha detto ancora Anelli- Si aumentano i posti a Medicina ma senza una correlazione tra laureati e specialisti. La formazione di un medico oggi costa all’Italia 150 mila euro, poi lui se ne va all’estero perché qui non ha sbocchi. Bisogna fermare questa fuga”.
Accordo Stato Regioni in tema di incontinenza
Sull’accordo in Stato-Regioni in tema di incontinenze è tornato il presidente dell’Associazione italiana fisioterapisti, Mauro Tavarnelli, sottolineando che adesso “bisogna farlo applicare a livello territoriale.
I Pdta, infatti, stentano ad arrivare nei vari contesti e di conseguenza le risposte ai bisogni delle persone sono troppo differenziate a livello locale”. Ma gli impegni da portare avanti non si fermano qui: “Servono formazione adeguata per i professionisti- ha aggiunto- e campagne divulgative continue per avvicinare la cittadinanza a questi temi”. Da parte loro le professioni sanitarie, a cominciare dai fisioterapisti che sulle patologie del pavimento pelvico svolgono un importante intervento, devono mettere in campo “competenza e disponibilità’ al dialogo e all’ascolto” ha concluso Tavarnelli.