Cgil, Cisl e Uil si mobilitano contro l'1-septies

I sindacati si mobilitano per sollecitare l'abrogazione dell'1-septies e per denunciare il permanere, a distanza di oltre un anno, di una situazione di totale illegalità. Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl hanno inviato ieri un telegramma ai ministeri della Salute, dell'Istruzione, dell'Università, al presidente della Conferenza Stato-Regioni e a tutti i capigruppo parlamentari della Camera per chiedere un intervento immediato. L'equipollenza tra il diploma di laurea in fisioterapia e quello in scienze motorie è "tuttora in vigore malgrado alcuni interventi dei vostri ministeri con disegni di legge presentati in Parlamento per l'abrogazione della norma stessa, ma ancora oggetto del 'lungo iter parlamentare'" si legge nel telegramma.
"In questi giorni, inoltre, si sono verificati ulteriori avvenimenti gravi rispetto l'argomento in oggetto: infatti la VII Commissione della Camera, la medesima che deve ancora definire il parere sui disegni di legge abrogativi, in occasione dell'approvazione di un decreto ministeriale relativo ai percorsi di laurea, ha condizionato il proprio parere favorevole all'avvio di fatto dell'applicazione dell'articolo 1 septies, con la previsione di un anno di corso, delegando il Governo a definire un tirocinio per l'esercizio delle funzioni di fisioterapista da parte dei laureati in scienze motorie". Questa situazione di illegalità "ci costringerà" scrivono ancora i rispettivi presidenti Dettori, Volpato e Fiordaliso, "in caso di mancato intervento del Ministero competente, a richiedere l'intervento della Magistratura, considerato il 'grave rischio' di mancata tutela della salute pubblica dei cittadini".
Un comunicato stampa della Cisl Funzione pubblica dal titolo "Gli scandali della sanità che non si dicono!" ribadisce la posizione del sindacato: "Oggi in Italia dopo l'ennesima denuncia del sindacato confederale, delle associazioni degli utenti e delle associazioni professionali si continua a riconoscere di fatto l'equipollenza fra la laurea in fisioterapia e quella in scienze motorie (insegnanti educazione fisica) permettendo che operatori non qualificati facciano prestazioni sanitarie su cittadini bisognosi di interventi di prevenzione, cura e riabilitazione.
Allora chiediamo al Governo e in primis al ministro alla Salute di far cessare gli effetti di questo "mostro legislativo" che ha già fatto nascere una legge regionale in Liguria che prevede di fatto una applicazione di questa equipollenza e di aprire una reale verifica di cosa accade in tutto questo settore della riabilitazione, dove prolifera l'abusivismo e il cittadino molte volte anziano, con una pensione al minimo e bisognoso di aiuto, si ritrova alla ricerca di un supporto, a causa delle liste di attesa del servizio pubblico fuori controllo e ormai accettate come una conseguenza ordinaria del sistema".

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