Caro Onorevole, la laurea in biologia sarà equipollente alla laurea in Medicina?

31 Gennaio 2006

Gent.mo Onorevole,
sono Simone Cecchetto, un giovane fisioterapista della provincia di Vicenza.
Le scrivo in riferimento al all' art.1-septies del DDL n°6293 "Conversione in legge del dl 5_12_2005 n° 250" all'esame dell'assemblea della Camera, che recita: "Il diploma di laurea in Scienze Motorie è equipollente al diploma di laurea in Fisioterapia, se il diplomato abbia conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da istituire con decreto ministeriale, presso le Università"
Non so come e perchè sia stato inserito all'ultimo questo articolo all'insaputa di molti Parlamentari di varie Commissioni che hanno approvato il DDL nelle precedenti fasi dell'iter Parlamentare.
Ma le pongo alcune riflessioni.
La Laurea in Biologia diventerà equipollente a quella in Medicina e Chirurgia? Lei renderebbe equipollente il diploma di Laurea Magistrale in Biologia a quello in Medicina e Chirurgia "se il diplomato [in Biologia avesse] conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da istituire con decreto ministeriale, presso le Università"? Penso proprio di no, perché Medicina e Biologia sono due ambiti culturali e professionali estremamente diversi. Allo stesso modo Scienze Motorie e Fisioterapia sono ambiti culturali e professionali estremamente diverse: le Scienze Motorie intervengono sul benessere di persone sane, la Fisioterapia, in qualità di professione sanitaria, su persone con menomazioni e disabilità di varia natura. Non sto qui a citarle i vari Decreti e Regolamenti Misteriali che sanciscono la diversità delle due figure e di cui Lei sarà sicuramente informato ma in caso contrario sono a disposizione per inviarle adeguata documentazione;
Perché non salvaguardare piuttosto la professionalità dei Laureati in Scienze Motorie? Capisco profondamente le difficoltà che incontrano i Laureati in Scienze Motorie nel inserirsi nel mondo del lavoro, intasato nel loro settore di personal trainer e istruttori di palestra formati con fantomatici corsi di poche ore e che pertanto mettono a rischio la salute dei cittadini. La stessa difficoltà la incontrano molti Fisioterapisti in diverse Regioni italiane in cui negli anni 80 si è assistito ad un fiorire incontrollato di corsi per Fisioterapista poi equiparati. Ma perché spingere o permettere ai Laureati in Scienze Motorie di colonizzare un campo non di loro competenza, quale quello della riabilitazione, con una confusionaria equipollenza invece di salvaguardare la loro professionalità, e la salute dei cittadini, là dove essi dovrebbero operare, cioè nella palestre e nelle varie strutture di attività motorie?
Come e dove farebbero questo "idoneo corso su paziente"? I Corsi in Laurea in Fisioterapia di tutta Italia già si arrabattano per permettere agli studenti di frequentare un adeguato tirocinio professionalizzante vista la carenza di strutture riabilitative che possano garantire una fondamentale formazione pratica. E questi dove li mettiamo? Dove gli facciamo fare tirocinio? O vogliamo farli diventare Fisioterapisti senza che abbiano mai visto nel loro percorso formativo un paziente? Le sembra una forma di tutela della salute dei cittadini?
Mi fermo qui per non rubarLe ulteriore tempo. Grazie dell'attenzione a queste righe se avrà avuto la cortesia di leggerle.
Ieri ero semplicemente disgustato per questo colpo di mano di fine legislatura. Oggi ho voluto instaurare con Lei un dialogo per spiegarLe alcune delle ragioni mie e, penso, di molti fisioterapisti italiani. Voglio credere ancora al dialogo come elemento fondamentale della vita politica.
Ero e sono tuttora molto indeciso su chi votare alle prossime elezioni. Ma se dovesse passare questo articolo so di certo per chi non votare e per chi proporre di non votare ai tanti giovani della mia Provincia e della mia Regione con cui sono in contatto.
Non posso sentirmi rappresentato da chi inserisce articoli devastanti per molti professionisti italiani, e in certo modo per la salute dei cittadini, in Disegni di Legge che parlano di tutt'altro con la speranza di passare inosservato.
Mi auguro di sbagliarmi e che venga ritirato questo articolo.
Lo spero vivamente per non disilludermi definitivamente sul mondo della politica.
Conto anche su di Lei. Le auguro buon lavoro.
Grazie per aver lavorato per il nostro Paese in questa Legislatura.
Spero di poter continuare a sentirmi rappresentato anche da Lei.
Cordiali saluti

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