Via dal ddl sicurezza la norma che consentiva ai medici di denunciare i clandestini. E' successo ieri, durante una riunione di maggioranza a Palazzo Madama, organizzata in vista della discussione sul disegno di legge che ci sarà giovedì prossimo alla Camera.
Già nel mattino il presidente Gianfranco Fini aveva criticato duramente, una volta di più, la norma sui "medici-spia". Approvarla, aveva detto, sarebbe un caso di "miopia politica", e non verrebbe garantito "il rispetto per la dignità umana". E così, alla fine dell'incontro di ieri, Italo Bocchino, vicepresidente del Popolo della libertà alla Camera, ha confermato che "si tornerà al testo originario del disegno di legge, così come era stato approvato da Palazzo Chigi".
Un risultato che Aifi accoglie con soddisfazione, e per il quale si è attivata fin da subito, aderendo alla campagna "Divieto di segnalazione" lanciata da Medici senza frontiere. "E' vocazione del fisioterapista – aveva scritto il presidente Antonio Bortone a Salvatore Geraci, il presidente della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (Simm) – basare il proprio impegno professionale per la lotta contro le 'differenze', contro le difficoltà di origine primariamente fisica, ma non solo". Per questo "il nostro impegno è sempre attento e sensibile a qualsiasi programma di integrazione o di non limitazione di libertà, sia che essa possa essere intesa in termini di scelta funzionale che di vita"