È scattata l'azione congiunta di Aifi, Associazione italiana fisioterapisti, Fncm, Federazione nazionale collegi massofisioterapisti e Uic, Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, per salvaguardare il ruolo dei professionisti che rappresentano e per tutelare la salute dei cittadini. Le tre organizzazioni hanno infatti scritto alla Regione Umbria e alla Regione Marche per chiedere l'immediata revoca dell'autorizzazione alle scuole per massofisioterapisti (legge 403/71), ancora attive ma non più compatibili con l'ordinamento giuridico vigente.
Nell'istanza, Aifi, Fncm e Uic fanno presente che la frequentazione di questi corsi e il conseguimento del relativo diploma ingenera il diffuso, quanto infondato, convincimento di poter ottenere ex post l'equipollenza con la laurea in fisioterapia e quindi l'accesso alla corrispondente professione sanitaria, facendo leva su interpretazioni non corrette della normativa statale. Tali iniziative formative non possono tuttavia fornire alcun titolo abilitante e oggi anche la giurisprudenza ne ha affermato l'illegittimità.
Le tre organizzazioni, quindi, invitano i responsabili regionali a promuovere l'adozione di decisioni coerenti con la normativa vigente, che revochino le autorizzazioni all'effettuazione, da parte di istituti o scuole situate nel territorio regionale, di corsi di sedicente formazione professionale per massofisioterapisti e/o per terapisti della riabilitazione o altre figure similari, che oltretutto disorientano il cittadino.