Ordini professionali: Berlusconi, parliamone

Un incontro urgente con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: lo hanno chiesto l'Aifi e le altre professioni sanitarie riunite nel neonato Coordinamento Nazionale delle Associazioni delle Professioni Sanitarie (Co.N.A.P.S.). Un'organizzazione che rappresenta oltre 550mila operatori. Motivo dell'incontro è la delicata questione dell'istituzione degli Ordini professionali.
"Un salto di qualità indispensabile – si legge nella lettera indirizzata al premier e firmata dal presidente del Coordinamento Antonio Bortone – nel rispetto dei diritti del Cittadino e per la tutela della sua salute". Perché, continua il documento, lo scadere della delega per l'applicazione della "legge 43/2006 per la regolamentazione in Ordini delle Professioni Sanitarie" lascia i cittadini "in balia di quotidiani esempi di abuso professionale" e "cure inadeguate".
L'Aifi e le altre associazioni fanno poi riferimento al programma elettorale di Berlusconi, richiamandosi in particolare al punto 6 delle "Dieci ricette per rilanciare la Sanità in Italia". Per intenderci, quello che stabilisce: " le professioni non mediche devono essere valorizzate mediante l'auspicata istituzione degli Ordini professionali, la rivisitazione e modernizzazione dei percorsi formativi e l'introduzione dell'attività libero-professionale per tutte le professioni sanitarie". Parole che suonano come musica all'orecchio di centinaia di migliaia di operatori sanitari, ma che finora non sembrano trovare concretizzazione nell'agenda del governo. Ad oggi, non è stato fissato alcun incontro della commissione "Affari sociali" del Senato per discutere i vari disegni di legge avanzati su questo tema da maggioranza e opposizione. Ma – crederci sempre, mollare mai! – il Co.N.A.P.S. si dice "fiducioso" in un "riscontro tempestivo" da parte di Berlusconi. Forza, presidente, batta un colpo…

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