Il parere del Consiglio universitario nazionale sui possessori del titolo di "terapista della riabilitazione", rilasciato da "Tecnica 2000" di Avezzano, è illegittimo. E per questo non deve trovare seguito. Lo sostiene l'Aifi in una lettera inviata al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e al sottosegretario di Stato Ferruccio Fazio, firmata dal presidente nazionale Antonio Bortone.
Nell'adunanza del 10 settembre scorso, si spiega nella missiva, il Consiglio universitario nazionale ha espresso parere favorevole all'ammissione al terzo anno del corso di laurea in fisioterapia, in soprannumero, di quanti hanno conseguito il titolo di "terapista della riabilitazione", rilasciato dall'Istituto tecnico commerciale per geometri "Tecnica 2000" di Avezzano. Secondo il parere, questa iscrizione dovrebbe avvenire "con un debito formativo pari a 60 CFU da svolgersi in attività di tipo professionalizzante e di didattica formale".
Ebbene, per l'Aifi questo pronunciamento è "in palese contrasto con la legislazione in materia di accesso ai corsi di laurea universitari, incidendo su aspetti fondamentali quali la programmazione degli accessi e la rilevazione del fabbisogno di professionisti sanitari da parte delle strutture del servizio sanitario nazionale". Inoltre, è contrario alle disposizioni di legge che disciplinano il riconoscimento della equipollenza dei titoli professionali.
Ma non basta: rischia di produrre un effetto abnorme e destabilizzante. "Sono infatti numerose le fattispecie in cui le Regioni (ad esempio, l'Umbria, le Marche, la Lombardia, ecc.)" ricorda Bortone nella lettera all'onorevole Gelmini, "dopo la riforma avviata dal d.lgs. 502/1992, hanno continuato ad autorizzare scuole private a svolgere corsi di formazione professionale per profili sanitari non riconosciuti dallo Stato, i cui diplomati chiedono già da tempo l'equipollenza in sanatoria al diploma di laurea in fisioterapia".