Una pagina dedicata alla campagna antiabusivismo promossa dall'Associazione italiana fisioterapisti e dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. La pubblica la Repubblica Salute in edicola, in allegato oggi al quotidiano nazionale e in distribuzione per tutta la settimana. "Gli abusivi della salute" è il titolo dell'articolo che riporta anche il logo e lo slogan "IO SONO UN FISIOTERAPISTA VERO" che accompagna la mobilitazione dell'Aifi e dà ampio spazio al tema dell'abusivismo in riabilitazione.
"Secondo stime approssimative" si legge nel pezzo firmato da Anna Mirabile, "in Italia i fisioterapisti che lavorano in strutture pubbliche, private e accreditate (ex convenzionate) sarebbero 50.000, a fronte dei quali ce ne sarebbero altrettanti che esercitano senza averne i titoli". Proprio i questi giorni, in cui al ministero della Salute si discute dell'istituzione degli ordini delle professioni sanitarie, sollevare la questione dell'abusivismo è quanto mai d'attualità. "Anche un semplice massaggio può diventare pericoloso" spiega il presidente nazionale Aifi, Antonio Bortone, al settimanale la Repubblica Salute. "Il tratto cervicale ad esempio è molto delicato, in quel distretto ci sono plessi nervosi e ramificazioni, il canale midollare, le vertebre, bisogna sapere dove si mettono le mani. Una digitopressione eseguita male può provocare un trombo".