a cura dei Fisioterapisti Angela Pieroni, Fabio Sandrin, Stefano Arcioni, Angela Fiume, NIS Linfologia AIFI
Istituita nel 2006 e celebrata ogni anno a maggio, la Giornata Nazionale del Malato Oncologico è un’occasione importante per riflettere, sensibilizzare l’opinione pubblica e offrire sostegno a tutte le persone che convivono con una diagnosi di tumore.
È un momento per valorizzare i loro percorsi di cura e sottolineare l’importanza della prevenzione, dell’assistenza integrata e della riabilitazione.
Il valore dell’approccio multidisciplinare
Negli ultimi anni, il modello di riferimento per affrontare il cancro è diventato l’approccio multidisciplinare.
Di fronte alla complessità della malattia e ai suoi effetti sul piano fisico e psicosociale, è fondamentale che diversi specialisti lavorino insieme, creando un vero e proprio team integrato.
Questo approccio si realizza spesso attraverso i tumor board o i Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA), dove oncologi, chirurghi, radioterapisti, anatomopatologi, infermieri case-manager, fisioterapisti, psicologi/psiconcologi, nutrizionisti, palliativisti e altri professionisti collaborano per definire un piano di cura personalizzato.
Non si tratta solo di curare la malattia, ma di prendersi cura della persona nella sua globalità: dalla gestione degli effetti collaterali al supporto psicologico, fino alla riabilitazione funzionale e alla gestione degli aspetti sociali e logistici.
Numerosi studi scientifici e l’esperienza clinica dimostrano che questa collaborazione migliora i risultati delle terapie, riduce il rischio di recidive e mortalità, aumenta la sopravvivenza e migliora la qualità di vita, sia durante che dopo i trattamenti.
Anche in Italia, dove molte regioni stanno adottando reti oncologiche e PDTA, i benefici sono evidenti: ricerche su tumori dell’ovaio, dell’endometrio e del colon-retto mostrano che i pazienti discussi nei team multidisciplinari hanno una sopravvivenza più alta, soprattutto nelle fasi avanzate della malattia.
Un team ben coordinato garantisce inoltre una migliore continuità assistenziale: i passaggi tra i diversi momenti di cura, dall’ospedale al territorio e dalla fase attiva alle cure palliative, avvengono in modo più fluido e pianificato.
Questo evita la frammentazione dell’assistenza e offre al paziente una vera “cabina di regia” capace di guidarlo nei momenti più complessi.
È un modello che valorizza le competenze di tutti i professionisti coinvolti, nella consapevolezza che affrontare il cancro richiede un autentico lavoro di squadra.
Il ruolo fondamentale della fisioterapia oncologica
In questo scenario, i fisioterapisti specializzati nella riabilitazione oncologica rivestono un ruolo cruciale per migliorare la qualità di vita dei pazienti, aiutandoli a superare le difficoltà fisiche causate dalla malattia e dai trattamenti.
Chirurgia, chemioterapia, radioterapia e terapie farmacologiche possono lasciare esiti invalidanti: cicatrici che limitano i movimenti, contratture muscolari, rigidità articolare, edemi e linfedemi, dolore cronico e forte affaticamento.
Se non affrontati in modo adeguato, questi problemi compromettono l’autonomia e il benessere psicologico della persona.
La fisioterapia oncologica propone programmi personalizzati di esercizio terapeutico e tecniche riabilitative specifiche per aiutare i pazienti a recuperare forza, resistenza e mobilità, contrastando la perdita di tono muscolare e la fatica cronica.
Esercizi mirati migliorano l’ampiezza di movimento nelle zone irrigidite da cicatrici o interventi chirurgici, mentre terapie fisiche come il linfodrenaggio manuale, i bendaggi compressivi multistrato e gli esercizi specifici stimolano il sistema linfatico danneggiato, contribuendo a ridurre gonfiore e dolore.
Queste pratiche sono particolarmente utili nei tumori della mammella, ginecologici, testa-collo, prostata e melanomi, soprattutto nei casi in cui è prevista l’asportazione dei linfonodi.
La riabilitazione oncologica ha come obiettivo ottimizzare la funzionalità residua e massimizzare l’indipendenza, permettendo ai pazienti di riprendere al meglio le attività quotidiane e mantenere una vita sociale attiva.
In molti casi, l’intervento del fisioterapista inizia già prima dei trattamenti oncologici (pre-treatment), con l’obiettivo di prevenire complicanze, e prosegue nel lungo periodo per mantenere i risultati raggiunti.
Le linee guida internazionali raccomandano oggi di integrare stabilmente l’esercizio fisico adattato nei percorsi di cura oncologica, combinando attività aerobica ed esercizi di resistenza calibrati sulle condizioni specifiche di ogni paziente.
Il recupero fisico come strumento di benessere psicologico
Oltre alla riabilitazione fisica, il fisioterapista aiuta la persona a mantenere uno stile di vita attivo e sicuro, fornendo indicazioni su esercizi da svolgere in autonomia e suggerendo eventuali ausili per superare le difficoltà residue.
Il recupero fisico ha un impatto positivo anche sul piano psicologico e sociale: ritrovare la capacità di camminare, muovere un arto o controllare il dolore significa ritrovare fiducia in sé stessi e riprendere i propri ruoli nella famiglia e nella società.
Nonostante i benefici dimostrati, purtroppo l’accesso ai programmi di riabilitazione oncologica non è ancora garantito in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Per questo, la FAVO (Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia) ha lanciato un appello affinché la riabilitazione oncologica venga inserita nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), riconoscendo a ogni paziente oncologico il diritto di ricevere interventi riabilitativi adeguati in ogni fase della malattia.
Il contributo del fisioterapista si conferma quindi essenziale: integrare stabilmente la fisioterapia nei percorsi oncologici significa ridurre l’impatto del cancro sulla vita quotidiana e favorire un recupero più completo, sostenendo una piena reintegrazione nella vita sociale e lavorativa.
Bibliografia
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Osservatorio FAVO – 16° Rapporto (2024) – Capitolo sul valore dei Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali e del team multidisciplinare, con dati che mostrano miglioramenti negli esiti di cura grazie all’MDT
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AIRC – Approccio multidisciplinare in oncologia – Articolo divulgativo della Fondazione AIRC sui benefici del lavoro di squadra tra specialisti nella cura del cancro
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AIRC – Riabilitazione oncologica, un diritto in parte negato – Analisi AIRC sull’importanza di garantire la riabilitazione ai pazienti oncologici in tutte le fasi di malattia, con l’appello di FAVO a inserirla nei LEA
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AIFI – Il ruolo della fisioterapia in oncologia (2024
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Campbell KL et al., 2019 (ACSM International MultidisciplinaryRoundtable) Exercise Guidelines for Cancer Survivors.
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