L'assessore trentino alle politiche per la salute, Remo Andreolli, interviene sull'equipollenza di scienze motorie

Una decisione orientata a risolvere i problemi in un'ottica meramente quantitativa, anziché secondo aspetti che privilegiano la qualità dei professionisti". Così, in una lettera inviata al collega della Regione Toscana, Enrico Rossi, l'assessore trentino alle politiche per la salute, Remo Andreolli, giudica l'equiparazione del diploma di laurea in scienze motorie al diploma di laurea in fisioterapia introdotta dal governo con la recente legge 3 febbraio 2006 n. 27. L'equipollenza dei due titoli di studio ha sollevato perplessità e critiche, in particolar modo nella categoria degli operatori di fisioterapia. Perplessità condivise dall'assessore, che nei giorni scorsi si è mosso interessando della questione sia il collega toscano, nella sua qualità di coordinatore della Commissione Salute, che raggruppa gli assessorati alla sanità delle regioni e province autonome italiane, sia la sezione regionale dell'Associazione italiana fisioterapisti (Aifi). Al collega toscano, Andreolli ha prospettato l'opportunità di addivenire, in sede di Commissione Salute, ad un momento di confronto sul tema in questione, sia per condividere – afferma l'assessore – un momento di confronto, sia per riflettere costruttivamente su eventuali possibili alternative da proporre in merito alla dilagante disoccupazione dei laureati in scienze motorie, tra le quali una più mirata programmazione degli accessi a tale percorso formativo. "Il settore della riabilitazione afferma l'assessore nella sua missiva al collega toscano è oggi l'ambito in cui l'abuso della professione è molto diffuso, tenuto conto della sempre maggiore richiesta di attività riabilitativa da parte dei cittadini e del numero insufficiente di professionisti in possesso della relativa abilitazione. Risulta quindi prioritario riflettere su tale fenomeno in quanto ritengo che, diversamente, tale area sarà spesso luogo di decisioni orientate a risolvere i problemi in un'ottica quantitativa anziché secondo aspetti che privilegiano la qualità dei professionisti". Stigmatizzando il fatto che il governo abbia voluto intervenire su un aspetto rilevante per la tutela della salute, quale quello professionale, senza aver preventivamente coinvolto le Regioni e Province autonome, l'assessore Andreolli ravvisa la necessità di "un'ulteriore disciplina che sia rispondente a criteri di salvaguardia della sicurezza e della qualità delle prestazioni sui pazienti". L'assessore ha infine rappresentato alla presidente dell'Aifi Trentino Alto Adige, Maria Gloria Ferrari, l'opportunità che l' associazione dei fisioterapisti stimoli i propri iscritti ad assumere atteggiamenti sempre più collaborativi nella formazione e quindi nella gestione dei tirocini degli studenti del corso per fisioterapista, nonché nella sperimentazione di modelli organizzativi innovativi e più vicini alle esigenze dei pazienti.

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